Rifiuti “effetto domino”. Trani chiude la discarica …. e Bari avvia la raccolta (stradale) dell’umido
Il comune di Bari introduce per la prima volta la raccolta dell’umido in otto quartieri. Tra le cause la chiusura della discarica di Trani e il sovraccarico dell’impianto di trattamento dell’indifferenziato dell’Amiu Puglia. Nel frattempo, per alleggerire il carico degli impianti, i sindaci di otto comuni vietano ai cittadini di buttare l’indifferenziato nei giorni festivi
29 September, 2014
A quanto pare i baresi dovranno alla chiusura della discarica di Trani (o la crisi dei rifiuti da scongiurare) se verrà realizzata nel 2014 la raccolta dell’organico (seppur ancora stradale) in otto quartieri della città. Tutto è iniziato il 4 settembre con la notifica dell’ordinanza di chiusura per 30 giorni della discarica di Trani da parte dei carabinieri del NOE, a causa di una presenza di valori di inquinanti oltre i limiti di legge. L’eccessivo utilizzo dell’impianto è probabilmente la principale causa della chiusura. La discarica tranese infatti negli ultimi anni ha visto dimezzarsi i tempi del suo riempimento a causa del conferimento di circa 800 tonnellate giornaliere da parte dei comuni della provincia di Bari e della Bat provincia. Il giorno dopo, il 5 settembre, la Regione Puglia con un provvedimento urgente (ordinanza emanata dal Presidente della Regione Puglia num. 11 del 5/9/2014) per 60 giorni ha disposto lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati nelle discariche di rifiuti speciali site a Brindisi e Taranto. Insomma i rifiuti di Bari vanno da qualche anno a finire sempre fuori provincia.
A seguito della chiusura della discarica di Trani e dell’ordinanza regionale, il sindaco di Bari insieme ad altri otto comuni limitrofi con una ordinanza ha vietato il conferimento dell’indifferenziato le domeniche e i giorni festivi.
Dal punto di vista impiantistico, come effetto domino, a soffrire di questa chiusura, è anche l'impianto di Bari. Poiché a seguito di alcune disposizioni europee e nazionali i rifiuti non possono essere buttati direttamente in discarica (tal quale) senza aver ricevuto un adeguato trattamento di biostabilizzazione, tutti i rifiuti indifferenziati, compresi quelli prodotti dai comuni della conca barese (ad esempio Terlizzi, Ruvo di Puglia, Corato, Molfetta, Bitonto, Bisceglie), devono transitare obbligatoriamente dall'impianto di biostabilizzazione di Bari. Questo tuttavia è attualmente in sovraccarico, cioè lavora oltre le capacità autorizzate. Infatti riceve giornalmente circa 680 tonnellate di indifferenziato, a fronte delle 400 previste.
In attesa dell'apertura degli impianti di biostabilizzazione di Giovinazzo e riapertura della discarica di Trani, e al fine di alleggerire tempestivamente in modo determinante il carico dell’impianto, la società Amiu Puglia e il comune di Bari, hanno perciò avviato in queste settimane una serie di iniziative volte a scongiurare il fermo degli impianti (o peggio) la mancata raccolta della spazzatura in città.
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