Un portale "antisprechi" per i negozi di Torino
Si chiama "Last minute sotto casa" e mette in contatto i commercianti che devono smaltire le scorte della giornata e i clienti a caccia di promozioni. L'Ascom: "Così favoriamo la digitalizzazione e aiutiamo la società"
01 October, 2014
di Stefano Parola
Da un lato ci sono i commercianti, che lanciano le loro promozioni. Tipo: "Signori e signore, pane a 0,80 euro al chilo al chiosco di Enzo fino alle 20". Oppure: "Abbiamo ancora otto croissant alla marmellata, li mettiamo al 50 per cento". Dall'altra parte ci sono i clienti, che guardano sulla mappa di Torino tutte le offerte attive e ricevono notifiche sui prodotti che ritengono più interessanti. Funziona così "Last minute sotto casa", un portale ideato da una start up "incubata" dal Politecnico di Torino, che ha appena stretto una collaborazione con l'Ascom, l'associazione di commercianti della città. La filosofia è semplice: "Diamo ai negozi la possibilità di non buttare via il cibo a fine giornata mettendo a loro disposizione una sorta di megafono digitale", racconta Francesco Ardito, l'ideatore del progetto.
Tutto ruota attorno al portale www.lastminutesottocasa.it (accessibile da pc, tablet o smartphone), su cui possono iscriversi sia i commercianti che i cittadini. Finora, durante la fase di test, hanno aderito circa 180 negozianti e 7 mila utenti. Il fondatore però assicura che i numeri però sono in crescita: si stanno iscrivendo al sito soprattutto panetterie, gastronomie, pescherie, bar, pasticcerie, ma il passaparola si sta diffondendo anche nei mercati, per esempio in quelli di Porta Palazzo, di via Don Grioli e di piazza Bengasi.
L'Ascom ha sposato il progetto perché, spiega la presidente Maria Luisa Coppa, "vogliamo aiutare le nostre imprese a non sprecare e a entrare in contatto con nuovi clienti, ma al tempo stesso cerchiamo di dare un contributo alla società". Soprattutto, dice la leader dei negozianti, "oggi siamo in una situazione completamente diversa rispetto a dieci anni fa: le nuove tecnologie influiscono molto sui consumi e il nostro compito è di rendere i nostri associati sempre più digitali".
L'iniziativa è partita dal quartiere Santa Rita, ma ha già destato l'interesse di altre città, come Trieste e Pavia. In futuro, dice il creatore Ardito, ci saranno novità: "Abbiamo coinvolto alcuni investitori e stiamo dialogando con una grande agenzia di comunicazione. Probabilmente cambieremo il nome e il logo del progetto e cercheremo di espanderci il più possibile, magari anche all'estero".