Ilva, commissione Europea va avanti con la procedura di infrazione
La Commissione europea incalza l'Italia sul caso Ilva di Taranto. L'esecutivo europeo, a quanto si è appreso, ha deciso di inviare alle autorità italiane un parere motivato, seconda fase della procedura d'infrazione già aperta a suo tempo, perché non avrebbe fatto abbastanza per garantire il rispetto degli impegni assunti dall'Ilva. Il commento di Peacelink
14 October, 2014
L'apertura della procedura d'infrazione contro l'Italia per l'Ilva di Taranto risale al settembre 2013. Dello scorso aprile è invece l'invio di una lettera di messa in mora complementare in cui si ipotizzava la sospensione dell'attività dello stabilimento. Nella stessa lettera venivano contestate alle autorità italiane ulteriori violazioni di norme ambientali, in particolare di alcuni articoli della direttiva sulle emissioni industriali (Ied) e di quella Seveso.
L'Italia ha risposto ai rilievi di Bruxelles il 26 giugno. Ma l'analisi degli argomenti presentati dalle autorità nazionali non deve aver convinto gli uomini del commissario Ue all'ambiente Janez Potocnik, il quale ha quindi deciso di passare alla fase due della procedura. Ora l'Italia ha qualche settimana di tempo per replicare al parere motivato: se anche questa volta non riuscirà a convincere Bruxelles, rischia di essere deferita alla Corte di giustizia dell'Unione.
Gnudi, sorprende che ci sia ancora procedura infrazione. "In realtà, abbiamo approvato una Aia che è una delle più avanzate che esiste al mondo. La stiamo attuando, e mi sono anche un po' meravigliato che ci sia ancora questa procedura di infrazione", dice il Commissario straordinario dell'Ilva, Piero Gnudi, commentando le notizie che arrivano dalla Commissione Ue sulla procedura di infrazione contro l'Italia per il caso dell'Ilva di Taranto. "Andremo a Bruxelles a cercare di chiarire la nostra posizione", ha aggiunto, a margine di una audizione in Senato.
"La soluzione del problema è trovare un nuovo azionista", ribadisce Gnudi, in audizione al Senato. "Abbiamo in corso le trattative, in data room sono in tre. Indubbiamente la trattativa in cui siamo più avanti è quella con ArcelorMittal", poi "ci sono Jindal e Arvedi", conferma. "Non è una cosa di breve periodo: è una trattativa complicata, e come tale ci vuole tempo". In data room oggi "tutti partner industriali", ma "c'è anche un fondo che ha chiesto di entrare, e lo faremo entrare".
Bonelli, commissione Ue sconfessa Gnudi e Galletti - "Una secca sconfessione dell'operato del commissario Gnudi e del ministro dell'Ambiente Galletti": così il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, definisce la decisione della commissione europea di andare avanti con la procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per il caso Ilva. "La decisione della commissione europea - sostiene Bonelli - di depositare un parere motivato e di continuare nella procedura d'infrazione contro il governo italiano, perché non avrebbe fatto abbastanza per garantire gli impegni sull'Ilva, è una secca sconfessione dell'operato del commissario Gnudi, che proprio ieri aveva parlato dell'attuazione del 75% delle prescrizioni ambientali nello stabilimento siderurgico di Taranto, e del ministro dell'Ambiente Galletti".
Il comunicato di Peacelink: "Ci troviamo di fronte ad un importante passo in avanti della Commissione Europea. Abbiamo lavorato per due anni a questo risultato. Ogni giorno, senza arrenderci, senza rimandare, credendoci fino in fondo. Peacelink ha portato alla Commissione Europea centinaia di documenti, analisi, foto, video. Abbiamo studiato, illustrato, sviscerato e discusso leggi, dati, analisi chimiche, abbiamo mandato e commentato tutto quello che potesse servire per dimostrare che a Taranto la situazione continuava ad essere molto difficile. Siamo arrivati a questo passo importante con testardaggine, dopo ore e giornate intere passate a lavorare solo per questo risultato, perché il nostro cuore batte forte per la città di Taranto".