Torino, Amiat mette in vendita il 31% del pacchetto azionario
A Torino con 24 voti favorevoli e contrari il Consiglio comunale ha approvato la vendita del 31% del pacchetto azionario di Amiat. Con la vendita alla città di Torino rimarrebbe il 20 % dell'azienda
16 October, 2014
Con 24 voti favorevoli e cinque contrari, il Consiglio comunale ha approvato la vendita del 31% del pacchetto azionario di Amiat, che la città di Torino detiene attraverso la sua finanziaria Fct. Il valore del pacchetto azionario è di circa 19 milioni e 700.000 euro.
Con l’eventuale vendita, alla Città rimarrebbe il 20% dell’azienda.
Amiat, azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti e dell’igiene ambientale in città, appartiene infatti a Fct per il 51%, il restante 49%, dal 2012 è stato ceduto a Iren con una gara a doppio oggetto che ha aggiudicato all’azienda anche la gestione del servizio. Alla scadenza del contratto di servizio in essere, ha spiegato Tedesco, quella quota, salvo liquidazione da parte di Iren, tornerà alla Città, non così per il pacchetto azionario del 31% messo a bando in questa occasione, per il quale si cerca unicamente un partner finanziario, mentre resta vigente l’attuale contratto di servizio.
Iren godrà, in caso di partecipazione alla gara, di un diritto di prelazione e, in caso di aggiudicazione, di un premio di maggioranza corrispondente al 10% del valore messo a gara.
Il Presidente del Consiglio d’amministrazione, ha spiegato l’assessore Tedesco, continuerà ad essere nominato dalla Città di Torino, mentre il soggetto che si aggiudicherà il pacchetto azionario del 31% nominerà un Consigliere ed un membro del Collegio sindacale.
L’assessore alle aziende partecipate, Giuliana Tedesco, nell’illustrare la delibera contenente gli indirizzi di gara, ha motivato la decisione della Giunta con la necessità di sollevare il Comune dagli ingenti investimenti in programma per Amiat, necessari, tra l’altro, a dare all’azienda una dimensione metropolitana, oltre che di ridurre l’indebitamento della Finanziaria Città di Torino (Fct) nei confronti della Città.
Al termine del dibattito in Consiglio comunale, in cui sono intervenuti diversi consiglieri tra cui Tronzano (Forza Italia), Appendino (M5S) e Araldi (PD), il sindaco Piero Fassino è intervenuto con tre considerazioni.
“Anche la nostra città, come tutti i comuni italiani, opera da anni in un quadro finanziario in continuo mutamento – ha spiegato il sindaco di Torino. Una settimana fa, per esempio, non si sapeva che ci fosse un deficit aggiuntivo di altri due miliardi di euro nel bilancio regionale: è un fatto che incide negativamente anche su di noi. Dal novembre 2011 i Comuni italiani sono stati destinatari di 51 decreti ciascuno dei quali ha cambiato ogni volta il quadro di riferimento finanziario. Discutere delle dismissioni senza tenerne conto è a mio avviso sbagliato”.
Ancora, “l’esperienza di questo anno e mezzo di nuova gestione di Amiat non è stata negativa. Il giudizio nettamente prevalente di dirigenti, lavoratori e sindacati è che la condizione di Amiat è migliorata e questo impone almeno una minima riflessione sul fatto che queste dismissioni hanno la capacità di attivare processi di riqualificazione della redditività e della qualità del servizio.
Terza considerazione: noi stiamo perseguendo sui rifiuti una strategia che con il termovalorizzatore e la raccolta differenziata punta a lasciarci definitivamente alle spalle il ricorso alle discariche che hanno rovinato per decine di anni territorio e falde acquifere. Anche di ciò vorrei che si tenesse conto”, conclude.