Pedone investito da ciclista a Milano: le reazioni
Domenica 26, a Milano, una tragedia della strada anomala per la sua dinamica: un pedone investito e poi morto in ospedale da una bicicletta a forte velocità e sulle strisce pedonali. Il dibattito e le reazioni
28 October, 2014
Domenica 26, a Milano, una tragedia della strada anomala per la sua dinamica. Un'anziana signora di 88 anni a piedi viene investita e uccisa da un ciclista che arriva "sparato" e la travolge sulle strisce pedonali. La tragedia succede in via Crema, zona Porta Romana di Milano e la vittima muore all'ospedale, per le conseguenze del trauma dell'impatto.
La notizia viene commentata dal Sindaco Pisapia lunedì, a Citytech, l'evento nazionale sulla mobilità urbana, che lancia un appello ai ciclisti urbani, di cui premette di fare parte e ai quali ricorda le politiche di sostegno da parte del Comune. "A Milano vedo troppi ciclisti indisciplinati", dice in sostanza Pisapia. Tanti rischiano la loro incolumità, come le mamme che al mattino accompagnano i figli a scuola in bici, ma andando contromano (e successivamente l'assessore Maran preciserà che il Comune continua ad essere propenso al controsenso ciclabile, ma solo sulle vie adatte e segnalato) o sui marciapiedi, o i ciclisti "anche maturi" (non solo ragazzini) che la sera continuano a pedalare senza luci. Stiamo cercando di favorire la bicicletta a Milano, ma il ciclista non deve sentirsi "il padrone della strada", conclude Pisapia. "Anche i ciclisti devono rispettare le regole e se loro sono un'utenza debole della strada, il pedone è ancora più debole".
In sostanza, aggiunge il Sindaco, il mancato rispetto del Codice da parte di alcuni ciclisti "rischia di creare una situazione di tensione e di fastidio nei confronti della bicicletta che invece è uno strumento favoloso".
Ecco alcuni articoli usciti di recente sull'argomento:
Più rispetto sulle strade. Isabella Bossi Fedrigotti, sul Corriere
Maleducazione a pedali? No grazie. L'intervento di FIAB
Ciclisti pirati, la nuova piaga di New York. Di Federico Rampini