Auto storiche o auto vecchie? La denuncia di ACI
Angelo Sticchi Damiani (ACI): “In Italia troppe auto godono dei vantaggi esclusivi dei veicoli storici senza meritarli: mezzi vecchi che di storico hanno solo i documenti”.
Il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha chiuso la sessione della Conferenza del Traffico e della Circolazione dedicata al tema all’automobilismo storico lanciando un allarme: “In Italia troppe auto godono dei vantaggi esclusivi dei veicoli storici senza meritarli: mezzi vecchi che di storico hanno solo i documenti”. Per ACI e per gli altri relatori è opportuno tornare subito ai principi dell’art. 63 della Legge Finanziaria del 2000 che considerava storiche solo determinate categorie di auto all’interno di una lista chiusa.
Da anni ACI denuncia le criticità del settore, imputabili soprattutto agli attuali sistemi di certificazione dei veicoli che impongono ai proprietari il pagamento di un obolo ad un organismo privato per accedere alle tutele di legge. La normativa prevede da anni la stesura di una lista chiusa che individui con criteri oggettivi i veicoli storici, ma per le quattro ruote questo riferimento è sempre mancato. Governo e compagnie assicurative sono tuttora disorientati dalla confusione e i collezionisti ne fanno le spese. Secondo ACI questo stallo può essere superato con un confronto costruttivo tra tutti gli attori dell’automobilismo storico.
“Il rapporto con le istituzioni va ripensato e ricostruito – ha continuato Sticchi Damiani – e per questo abbiamo creato ACI STORICO, un nuovo interlocutore per gli appassionati, per i proprietari, per le compagnie assicurative e per le istituzioni nazionali e locali. ACI Storico ha già prodotto la propria lista chiusa di 360 modelli, colmando il gap rispetto alla normativa a beneficio di tutto il settore. Tra 90 giorni il Club ACI STORICO avrà inoltre una nuova sede nella Galleria Caracciolo in via Marsala 8 a Roma, con uno spazio espositivo a contatto con il pubblico. Stiamo lavorando alla valorizzazione della biblioteca online su www.clubacistorico.it e alla formazione di esperti che scoveranno le auto “fasulle” e i catorci da rottamare”.
La questione dei certificati alle auto storiche ha anche dei risvolti ambientali: ai veicoli che ottengono questo certificato è permesso circolare anche in situazioni di restringimento della circolazione: e considerato il problema dell'inquinamento del vecchio parco auto, meno veicoli possono ottenere il permesso, più ci guadagnerà l'ambiente.
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