Parcheggi gratis sotto Natale, ricominciano le discussioni
Considerata da molti Comuni una "manovra anti-crisi" per aiutare i commercianti, la sospensione del pagamento della sosta durante le settimane di shopping natalizio fanno infuriare ambientalisti e cittadini sostenitori della mobilità dolce. Ma la sosta gratuita aiuta davvero il commercio?
20 November, 2014
Puntuali come sempre, anche quest'anno sono arrivate le prime polemiche sulle sospensioni del pagamento della sosta sotto Natale . Il caso in questione è quello di Pavia, che da anni ricorre a questa pratica, ma riguarda in realtà tutte le città italiane. Le stesse polemiche attraversarono Torino l'anno scorso, e a Milano il Codacons chiedeva piuttosto la gratuità dei mezzi pubblici nel mese di dicembre.
Al di là delle ragioni ecologiche e salutistiche - più auto in inverno, quando lo smog è già alle stelle, non aiutano certo a migliorare la qualità dell'aria, già sufficientemente grave, come mostrano gli ultimi dati dell'Agenzia Europea dell'Ambiente - si pone anche la questione dell'utilità della misura: ma davvero la sosta gratuita aiuta i commercianti, schiacciati dai grandi centri commerciali di periferia?
La carica dello shopping natalizio nelle città si concentra nei centri storici, che hanno una disponibilità di posti auto limitata. Ora, se questi parcheggi possono essere occupati gratuitamente dai cittadini, lo saranno dalle 10 del mattino alle 7 di sera, senza alcun ricambio di consumatori. Un cittadino non acquista più prodotti se ha tutta la giornata a disposizione. Semplicemente, si prenderà più tempo per farlo, e magari - cinicamente parlando - finirà per spendere molto meno, evitando di comprare impulsivamente gli oggetti inutili che spesso finiscono in borsa solo a causa della fretta. E così, la possibilità di parcheggiare gratis per alcuni si traduce inevitabilmente nell'impossibilità di parcheggiare tout court per tutti gli altri.
Ci sarebbe poi da riflettere anche sull'effettiva relazione tra incentivo ad usare l'auto e possibilità di fare affari per i commecianti. Ricordiamo in proposito l'opinione dell'ex assessora alla Mobilità di Napoli Anna Donati, che nel difendere la fortemente voluta pedonalizzazione della sua città aveva affermato: " Più macchine non vuol dire più vendite. Pensare che la cassa mi si riempia perché davanti al mio negozio passano tante auto non funziona. I commercianti devono capire che la fluidificazione del TPL, e l’aumento di pedoni e ciclisti sono l’unico modo serio per competere con i centri commerciali. Le pedonalizzazioni hanno funzionato in tutte le altre città, e nessuno vuole più tornare indietro".
Insomma, l'efficacia del provvedimento è tutt'altro che indiscutibile, come spiega molto bene l'associazione MuovitiPavia!, che scrive: "Crediamo non serva assolutamente a nessuno, tantomeno a tutti coloro che useranno l’auto: si ritroveranno sempre più in difficoltà, quindi sempre più spinti ad acquistare nei centri commerciali anziché nel centro congestionato. (...) Auspicando di agire con sufficiente anticipo e sperando che magari ci abbiano già pensato, invitiamo l’Amministrazione a superare questa misura inutile e demagogica e a pensare sistemi per favorire l’accesso al centro città in maniera alternativa all’auto. Perché non rendere più frequenti e gratuiti gli autobus o istituire servizi navetta dai parcheggi periferici – questi sì non a pagamento– ai negozi del centro?". (Articolo completo sul blog MuovitiPavia!)
Saranno ascoltati dall'amministrazione pubblica di Pavia? E soprattutto, le altre città italiane intenzionate a mettere in atto il provvedimento, ci ripenseranno?
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