Auto, immatricolazioni in crescita anche a Novembre, ma per Federauto "Sono risultati scarsi"
Con un incremento sul novembre 2013 di quasi il 5%, il mese appena concluso segna l'ennesima crescita nel numero di immatricolazioni di auto nuove in Italia. Il 2014 si chiuderà con un probabile +4,5%, dato insoddisfacente per Federauto: "Chi parla di risultati positivi o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo"
02 December, 2014
A novembre 2014 sono state immatricolate 107.965 vetture, con un incremento del 4,95% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Con il 2015 ormai alle porte, si può affermare che l'anno 2014 si chiuderà con segno positivo per il mercato dell'auto, stimato attorno al +4,5%. Negli undici mesi già trascorsi infatti, le immatricolazioni sono state 1.267.517, il 4,3% in più dello stesso periodo 2013.
Tendenza positiva che però lascia insoddisfatte le associazioni di categoria. Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: "Ormai manca solo dicembre all'appello, per cui possiamo affermare che il mercato italiano chiuderà circa al +4,5%. Arriveremo quindi attorno a 1.360.000 pezzi immatricolati. Siamo molto lontani dai 2.000.000 di pezzi che era la media degli ultimi 5 anni. Questo decremento del -35% dei volumi ha decimato e sta decimando la filiera e a farne le spese, in primis, sono 1.200.000 lavoratori. Per leggere correttamente questi numeri voglio fare un confronto: i nostri migliori atleti hanno corso, negli anni, i cento metri piani mediamente in 10,2 secondi. Pensate un po' cosa accadrebbe alla loro carriera se il tempo registrato fosse 15,7 secondi, ovvero peggiorasse del 35%. Ne consegue che migliorarlo del 5% li porterebbe a tagliare il traguardo in 14,9 secondi. Ecco perché non si può parlare di un risultato positivo e chi lo fa o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo".
Secondo Piero Carlomagno, presidente dell'Unione dei Concessionari del Gruppo Fiat: "Oltre a ciò il 2014 ha registrato la sua timidissima ripresa soprattutto nel canale noleggiatori. Aziende che non hanno più potuto rimandare il rinnovo dei rispettivi parchi".
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