“Food Policy” in quattro fasi e Urban Food Policy Pact
Venerdì 5 dicembre si è riunita la Commissione Consiliare Expo, all’odg l’aggiornamento sul programma Food Policy della Città di Milano
07 December, 2014
di Aglaia Zannetti
Quattro fasi per conoscere e valutare il food system della città di Milano partendo dal presupposto che il cibo possa essere il “punto di vista” per una città sostenibile.
Il progetto firmato lo scorso luglio dal Comune di Milano e Fondazione Cariplo per la realizzazione di una food policy cittadina prende il via con un percorso che prevede 4 fasi per valutare il “sistema cibo” milanese partendo dall’individuazione dei punti di forza e di debolezza al fine di trasformarli in obiettivi condivisi: una prima azione che prevede una mappatura degli attori sociali, economici e istituzionali coinvolti e già esistenti, dando particolare rilievo ai soggetti no profit come Caritas e Banco Alimentare, ad esempio, senza i quali, come ha sottolineato Carlo Mango, Direttore Ricerca di Fondazione Cariplo presente in Commissione, è impensabile attuare una politica alimentare che si estenda a tutti i settori (territorio, welfare, educazione, ambiente). Tra gli attori particolare rilievo è stato dato agli orti urbani per il cui coinvolgimento attivo si sta mettendo a punto una mappatura completa, come ha evidenziato Andrea Calori, architetto e ricercatore in campo dello sviluppo di politiche territoriali e sostenibili .
I nuovi obiettivi condivisi verranno elaborati attraverso una consultazione pubblica con un metodo che prevede una consultazione on line e off line (con il coinvolgimento di persone fisiche e enti no e low profit oltre a enti profit del settore alimentare) cui seguirà un’Assemblea cittadina che valuterà gli 8-10 ambiti tematici di Food Policy emersi nella prima fase di indagine, declinati in specifiche ipotesi di linee di indirizzo; L’Assemblea pubblica (Town meeting)sarà supportata da tutti i soggetti che hanno partecipato alla prima fase e si svolgerà il 15 marzo 2015 con successiva delibera di giunta e consiglio comunale del documento “Food Policy” nel mese di aprile 2015 e l’avvio, nel mese di maggio in concomitanza di Expo, di tavoli di progettazione partecipata (Food Mall) che trasformeranno le linee di indirizzo in veri e propri progetti pilota.
Tutto ciò sotto il cappello dell’Urban Food Policy Pact, un protocollo internazionale promosso dai sindaci per la costruzione condivisa di sistemi alimentari urbani più sostenibili e accessibili a tutti ; Milano, dunque, guarda anche all’esempio di altre città coinvolte, quali Amsterdam, Barcellona, Londra, Shangai, New York, Vancouver, Hanoi, solo per citarne alcune, per un totale di 23 città “ in rete” : “Milano è al lavoro per lasciare una grande eredità per Expo e oltre Expo” aveva dichiarato il sindaco Pisapia a margine del 6° Forum internazionale su Cibo e Nutrizione svoltosi presso l'Universita' Bocconi lo scorso 4 dicembre “ Un progetto che ha due obiettivi: una Food Policy per la città come passaggio significativo della costruzione della Smart City Milano, la città intelligente e sostenibile che dovrà garantire una qualità di vita migliore ai suoi cittadini, e l'Urban Food Policy Pact che verrà sottoscritto dai Sindaci delle metropoli del mondo in un solenne evento al termine dell'Esposizione Universale (..) Il Patto sarà una delle eredità più importanti di Expo 2015. Per l'importanza strategica della nutrizione, sarà per tutti un'occasione da non perdere: per restare competitivi nel mondo delle 'citta' globali'. Un nuovo mondo di cui Milano vuol essere protagonista”