Puglia. Assessore Giannini: "A Bari la prima velostazione dell’area adriatico-ionica"
La Giunta regionale ha approvato uno schema di accordo con le Ferrovie Appulo Lucane per realizzare in alcuni locali di Corso Italia il primo luogo coperto, attrezzato e custodito esclusivamente dedicato al deposito, al noleggio e alla riparazione delle biciclette di cittadini, pendolari, turisti e studenti
11 December, 2014
Su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia, Giovanni Giannini, la Giunta regionale ha approvato uno schema di accordo con le Ferrovie Appulo Lucane finalizzato a realizzare all’interno di alcuni locali alla strada di Corso Italia, a Bari, il primo luogo coperto, attrezzato e custodito esclusivamente dedicato al deposito, al noleggio e alla riparazione delle biciclette di pendolari, turisti, studenti oltre che residenti.
La “velostazione”, prima nel suo genere in tutto il centro sud Italia e nell’area adriatico-ionica, verrà finanziata dalla Regione Puglia con i fondi europei di due progetti di cooperazione internazionale che vedono per la prima volta due Uffici diversi dello stesso Assessorato collaborare secondo un’azione congiunta di “joint financing”. Per i lavori di ristrutturazione dei locali e messa in opera delle attrezzature necessarie sono a disposizione € 88.725,34 provenienti dal progetto GIFT 2.0 finanziato con i fondi del Programma Grecia-Italia 2007-2013, a cura dell’Ufficio Logistica e Grandi progetti; per l’attivazione e la gestione del servizio, che per i primi 8 mesi sarà offerto gratuitamente, sono a disposizione € 65.613,13 del progetto INTERMODAL, finanziato con fondi del programma IPA CBC ADRIATIC 2007-2013, curato dall’Ufficio Reti della Mobilità Sostenibile.
Il progetto GIFT 2.0 (Greece-Italy Facilities for Transport 2.0) intende dimostrare che attraverso un sistema integrato di gestione dei trasporti e della logistica che coniuga ITS con ottimizzazione delle infrastrutture esistenti per l’area Puglia-Grecia Adriatico-Ionica, sia possibile superare la discontinuità transfrontaliera, trasformare l’area in una macro-piattaforma logistica, gestire i flussi attraverso un sistema di bigliettazione integrata, intercettare nuovi traffici e migliorare l’offerta per quelli esistenti. La prima velostazione del bacino adriatico-ionico che verrà attivata sperimentalmente a Bari, hub intermodale per le connessioni transfrontaliere, sarà inserita nella piattaforma multimodale GIFT 2.0 che ritiene l’intermodalità una componente essenziale del sistema dei trasporti integrato e multimodale.
Il progetto INTERMODAL (INTERmodality MOdel for the Development of the Adriatic Littoral zone), che vede coinvolti quali partner enti italiani, croati e albanesi, riguarda l’individuazione di soluzioni e strategie di trasporto intermodale nelle aree costiere adriatiche, sia per decongestionare il traffico che subisce un sovraccarico specie nella stagione estiva, sia per offrire valide alternative che possano essere, tra l’altro, replicate anche in altri contesti, a favore della mobilità urbana e turistica intermodale e che abbiano anche una valenza transfrontaliera. All’interno del progetto INTERMODAL la Regione Puglia ha puntato principalmente sull’integrazione modale tra mobilità ciclistica, urbana e turistica, e trasporto pubblico.
L’Assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, dichiara: “Con questa prima iniziativa, prevista peraltro dalla legge regionale n. 1/2013 sulla mobilità ciclistica, la Puglia si allinea all’Europa dove le velostazioni rappresentano un servizio essenziale ai passeggeri del trasporto ferroviario in quanto facilitano l’accessibilità in bicicletta invece che in auto alle stazioni, scoraggiano i furti delle bici e gli atti vandalici, limitano i danni da intemperie. Di fatto finanziando la realizzazione di questa velostazione, prima in tutto il centro sud Italia e nel bacino adriatico-ionico, la Regione Puglia rafforza il proprio impegno a favore della mobilità ciclistica quale contribuito al decongestionamento dei centri urbani e al trasferimento di flussi di traffico da quello motorizzato verso quello non motorizzato, a beneficio della salute pubblica e della qualità della vita delle nostre città”.