Commissione Juncker minaccia ritiro legislazione ambientale Ue
La Commissione europea potrebbe presto ritirare, annacquare o ridimensionare due pacchetti di proposte legislative: quello sulla qualita’ dell’aria, che dovrebbe fissare limiti piu’ stringenti per emissioni nocive come anidride solforosa, particolato e ossidi d’azoto, e quello sull' economia circolare, che mira a un giro di vite sugli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti
La Commissione europea potrebbe presto ritirare, annacquare o ridimensionare due pacchetti di proposte legislative molto importanti per l’ambiente e la salute nell’Ue: quello sulla qualita’ dell’aria (che dovrebbe fissare limiti piu’ stringenti per emissioni nocive come anidride solforosa, particolato e ossidi d’azoto) e quello sulla cosiddetta economia circolare, che mira a un giro di vite sugli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti (70% per quelli municipali e 80% per quelli da imballaggi entro il 2030), vietando anche di gettare in discarica qualunque materiale riciclabile.
La lista delle direttive che potrebbero essere ritirate o annacquate sara’ decisa martedi’ prossimo (16 dicembre,ndr), in una riunione a Strasburgo a cui non potra’ neanche partecipare il commissario all’Ambiente, Karmenu Vella, che sara’ impegnato al Consiglio Pesca a Bruxelles. Secondo le valutazioni della stessa Commissione, i nuovi limiti per ridurre lo smog (proposti nel dicembre 2013) potrebbero evitare di qui al 2030 ben 58.000 morti premature, mentre le misure per l’economia circolare (proposte nel luglio 2014) potrebbero generare 580.000 nuovi posti di lavoro.
Tuttavia la Commissione, evidentemente sensibile alle argomentazioni di diverse lobby industriali che temono i costi aggiuntivi associati ai nuovi limiti di emissioni e obblighi di riciclaggio, tende a considerare queste direttive come red tape, ovvero decisioni burocratiche non necessarie, o che non e’ necessario pendere al livello Ue. Oppure le considera come proposte che non riusciranno a trovare, in un futuro prevedibile, l’accordo di un numero di Paesi tale da garantirne l’approvazione in Consiglio Ue (nonostante il fatto che in diversi casi si sia gia’ registrata una certa convergenza fra gli Stati membri e con il Parlamento europeo).
(fonte askanews)