Juncker, cancellate le riforme Aria e Ambiente: la reazione degli ambientalisti
Legambiente: “Una decisione assurda che premia le lobby industriali e danneggia l’ambiente”. Green Italia: “Mai ci saremmo aspettati di dover rimpiangere Barroso, ma oggi la Commissione Europea ha toccato il fondo". L'ex Commissario Potocnik: "In Europa ci sono 400 mila morti all’anno per l’aria inquinata: 15 volte più vittime rispetto agli incidenti stradali"
17 December, 2014
La decisione della Commissione Juncker di cancellare il Pacchetto Aria e la nuova direttiva sull' economia circolare, che imponeva obiettivi più severi sul riciclaggio dei rifiuti, ha scatenato una pioggia di critiche da parte degli ambientalisti.
“La decisione presa oggi dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, di cancellare dal suo programma le nuove direttive sulla qualità dell'aria e sull’economia circolare proposte dal precedente esecutivo europeo - ha dichiarato Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente - ci lascia alquanto basiti. Fa veramente impressione sentire dal presidente dell'esecutivo Ue che la salute dei cittadini degli Stati membri e l'ambiente non siano delle priorità “essenziali” da portare avanti e sulle quali lavorare. La rinuncia a regole stringenti sulla qualità dell'aria metterà in pericolo la vita di migliaia di cittadini, e la decisione di non adottare un piano per l’economia circolare contribuirà a portare l’Europa verso un suicidio economico. Eppure più volte la stessa Commissione si è pronunciata a favore di questi delicati temi, ricordando che proprio l’introduzione di nuovi limiti per ridurre lo smog, proposti nel dicembre 2013, potrebbero evitare di qui al 2030 58mila morti premature; mentre le misure per l'economia circolare, proposte nel luglio 2014, potrebbero supplire alla carenza di materie prime nel Vecchio Continente e generare 580mila nuovi posti di lavoro. La decisione di oggi rappresenta una pesante sconfitta per l’ambiente, mentre per le lobby industriali, e forse anche per le case farmaceutiche visti i pesanti impatti sulla salute, rappresenta una imbarazzante vittoria”.
Monica Frassoni (Copresidente del Partito Verde europeo) e Francesco Ferrante, esponenti di Green Italia: “Mai ci saremmo aspettati di dover rimpiangere Barroso, ma oggi la Commissione Europea ha toccato il fondo: il ritiro delle direttive sul ‘pacchetto aria’ e sull’ economia circolare annunciato dal vicepresidente Timmermans è una decisione ad uso e consumo di lobby e blocchi di potere economici che vogliono produrre secondo vecchi logiche, voltando le spalle al processo di innovazione garantito dalla green economy. L’annuncio di presenta nuove direttive suona come una minaccia all’ambiente e alla salute dei cittadini europei. E’ risibile contrabbandare questa come la nuova politica europea, meno burocratica e meno restrittiva. L’intento che si cela dietro il ritiro delle due direttive è semplicemente quello di andare verso una deregulation per riportare indietro di decenni le lancette dell’Europa e gli sforzi che hanno permesso di migliorare la qualità dell’aria, e dunque le aspettative di vita dei cittadini. I tetti alle emissioni per i grandi inquinanti non sono battaglie contro i mulini a vento, ma misure che sono sostenute dalla forza dei numeri: fra benefici sanitari, in produttività guadagnata, in minori perdite delle rese agricole e danni agli ecosistemi, i risparmi economici dal prossimo decennio sarebbero ammontati da un minimo di 40 a un massimo di 140 miliari di euro, oltre alle decine di migliaia di vite umane salvate dai danni mortali dell’inquinamento. E altrettanto rilevante è l’impatto derivante da un utilizzo intelligente delle risorse e del loro recupero: in Europa il potenziale di risparmi si aggira nell’ordine dei 700 miliardi di dollari all’anno. Ci auguriamo fortemente che il Pse non sacrifichi sull’altare delle larghe intese l’ambiente, la Green economy e persino la stessa salute dei cittadini”.
Janez Potocnik, l'Ex Commissario all'Ambiente dell'UE, non ha voluto intervenire direttamente sul caso, ma si è limitato a ricordare che "In Europa ci sono 400 mila morti all’anno per l’aria inquinata: 15 volte più vittime rispetto agli incidenti stradali".
Leggi anche:
Smog, la Commissione Ue ritira la proposta sulla qualità dell'aria
"A rischio decenni di politiche ambientali", l'appello degli ambientalisti alla Commissione Ue
Smog, marcia indietro sulle nuove direttive? In attesa delle decisioni della Commissione