Ilva, le richieste di Taranto per bonifica e salvaguardia imprese
Sulla bonifica del siderurgico la città chiede che non si rivedano al ribasso le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale varata nell'ottobre del 2012, anche se proprio su questo punto il Governo vuole che l'Aia dell'Ilva sia equiparata agli standard ambientali europei. Collegata alla bonifica interna dell'acciaieria e' anche quella esterna, (quartiere Tamburi, Mar Piccolo di Taranto, comune di Statte)
24 December, 2014
Gli aspetti del decreto legge in arrivo su cui si concentra l'attenzione di Taranto si chiamano bonifica ambientale della fabbrica, tutela dei posti di lavoro - 11mila gli occupati diretti dell'Ilva a Taranto -, salvaguardia dei crediti maturati dalle imprese appaltatrici e dell'indotto. In quest'ultimo caso, soprattutto se l'Ilva sara' divisa in new company, dove trasferire personale, impianti e attivita' produttive, e bad company, sulla quale caricare debiti e contenziosi ambientali.
Sulla bonifica del siderurgico, la citta' chiede che non si rivedano al ribasso le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale varata nell'ottobre del 2012, anche se proprio su questo punto il Governo vuole che l'Aia dell'Ilva sia equiparata agli standar ambientali europei. L'azienda, intanto, segue le prescrizioni del piano ambientale che recepisce l'Aia cosi' come approvato col Dpcm della scorsa primavera. Questo piano prevede tra l'altro la copertura degli enormi parchi minerali del siderurgico dove vengono stoccate le materie prime per la produzione. I due parchi piu' grandi, il primario e il fossile, hanno gia' avuto nei giorni scorsi il parere positivo dalla conferenza nazionale Via svoltasi a Roma e adesso si attende il rilascio di uno o due decreti da parte del ministro dell'Ambiente. Nel frattempo, l'Ilva ha versato al Comune di Taranto oltre 500mila euro di oneri urbanistici concessori per la costruzione delle due coperture.
Collegata alla bonifica interna dell'acciaieria e' anche quella esterna, ovvero del quartiere Tamburi e del Mar Piccolo di Taranto e del vicino comune di Statte, gia' oggetto di precedenti finanziamenti. A tal fine, il nuovo decreto potrebbe prevedere risorse ulteriori ma anche la possibilita' di accedere ad accordi di programma per consentire nuovi interventi di disinquinamento. E' stato il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, ad anticipare questa possibilita' al sindaco di Taranto, Ezio Stefano, che l'ha giudicata positivamente. Attesi poi interventi per il rilancio culturale - si parla in proposito del Museo archeologico nazionale che ospita collezioni dell'epoca greco-romana -, il restauro della Citta' vecchia e lo sviluppo del porto attraverso nuove infrastrutture e il potenziamento del terminal container. Per quest'ultimo, l'Autorita' portuale di Taranto ha avviato ieri pomeriggio due interventi per complessivi cento milioni che riguardano l'ammodernamento della banchina del terminal e i dragaggi per dare ai fondali maggiore profondita'. I due cantieri, annuncia l'Authority, saranno inaugurati proprio da Renzi a gennaio. Infine, per quanto riguarda l'indotto, la preoccupazione delle imprese e' che i loro crediti vadano nella bad company rendendone cosi' problematica l'esigibilita'. Il commissario dell'Ilva, Piero Gnudi, ha pero' assicurato Confindustria Taranto nei giorni scorsi che le imprese appaltatrici saranno salvaguardate nel riassetto societario poiche' la loro attivita' e' strettamente collegata a quella della stessa Ilva.