Le Gru migranti scelgono il Parco Nord di Milano
Avvistate a inizio dicembre 170 gru che si sono levate in volo per la migrazione stagionale dopo essersi rifocillate presso un nuovo lago artificiale all’interno del Parco Nord. Abbiamo intervistato Enrico Bassi, naturalista ornitologo collaboratore del Parco Nazionale dello Stelvio che ci ha raccontato qualcosa in più su di loro e sul loro viaggio verso le calde terre d’Africa
01 January, 2015
di Aglaia Zannetti
“E come i gru van cantando lor lai/faccendo in aere di sé lunga riga/ così vid’io venir, traendo guai/ ombre portate da la detta briga”
Così il sommo poeta Dante descrisse il loro volo e il loro richiamo, paragonando le gru alle anime inquiete dei dannati nel V canto dell’inferno: un richiamo, il loro, forte e distinguibile, quando in volo, normalmente durante le ore notturne, questi uccelli attraversano i cieli d’Europa durante i mesi invernali per raggiungere le terre dell’Africa settentrionale.
Capita così che un gruppo piuttosto numeroso, composto da 170 esemplari, scelga una zona densamente urbanizzata come Milano per una sosta dove rifocillarsi prima di ripartire verso destinazione: un nuovo lago artificiale di 10 mila mq, uno dei cinque specchi d’acqua presenti all’interno del vasto Parco Nord - 800 ettari di terreno tra Bresso e Cinisello Balsamo, un tempo sede della discarica della Breda, oggi polmone verde del capoluogo lombardo - scelto grazie alla presenza di un isolotto circondato da piante di aree umide e altre specie igrofile (piante terrestri che vivono e si sviluppano i suoli ricchi d'acqua, ndr) , molto apprezzate dalla specie.
I cinque laghi, di cui uno ancora in costruzione, sono collegati tra loro grazie a un
sistema di canali alimentati dai fiumi Ticino e Adda e creano così un corridoio ecologico per gli uccelli migratori, ma anche per anfibi, insetti e piccoli mammiferi.
Abbiamo intervistato l’ornitologo Enrico Bassi che ci ha fornito alcune informazioni in più sul passaggio e la sosta delle gru in questa “oasi cittadina”
Aglaia Zannetti :Enrico, che tipo di animali sono, le gru? Qual è la loro storia in Italia?
Enrico Bassi : Le gru sono animali gregari e provengono per lo più dalla Russia e dalla Scandinavia, da dove, nei mesi tardo-autunnali di novembre- dicembre, migrano alla ricerca di luoghi caldi dove svernare (trascorrere la stagione fredda in condizioni climatiche miti e favorevoli, ndr.) nello specifico, verso l’Africa settentrionale.
L’Italia si trova tra Europa centrale e Nord Africa ed è dunque interessata al passaggio di gruppi di uccelli che migrano scendendo lungo la nostra penisola.
Nel nostro paese questi uccelli non nidificano più, l’ultimo nidificazione nota risale ormai al 1909 presso la citta di Caorle, in Veneto e ci sono stati indizi di nidificazione attorno al 1920 . Le cause di questa “estinzione” dal novero delle specie nidificanti sono diverse, dalla caccia alle modifiche ambientali e possiamo dunque affermare che in Italia le gru sono “di passaggio”, comuni come "migratrici" mentre solo raramente possono essere svernanti, seppur con numeri ridotti ( al massimo una trentina di animali svernanti).
A.Z. Quali caratteristiche nello specifico possono aver attratto le gru al Parco Nord?
E.B.Le gru amano i campi sterminati, molto ampi, dove possono pasturare e dove sono presenti piante palustri . Amano i prati umidi e si nutrono prevalentemente di vegetali e qualche volta anche di invertebrati dello strato superiore del suolo (come i lombrichi) ma anche piccoli vertebrati. Il lago prescelto si trova in un’area che presenta queste caratteristiche.
A.Z. E'possibile dunque che le gru ritornino a Milano o scelgano nuovamente una zona cittadina per la loro sosta?
E.B. La loro presenza presso le acque del lago all’interno del Parco Nord è sicuramente un dato incoraggiante anche se bisogna sottolineare che questi animali non sono particolarmente legati al territorio e dunque non è detto che il prossimo anno sceglieranno di fermarsi nuovamente lì, per quanto l’ambiente sia stato per loro, evidentemente, “attraente”. Per questi animali è molto importante trovare lungo le traiettorie dei loro spostamenti migratori una rete di aree agricole sgombre da edificati urbani dove poter trovare alimenti, per poche ore o anche per giorni.
I loro tragitti migratori sono “esperenziali” e seguono delle linee di massima che possono variare a seconda dei gruppi, in ogni caso sono guidati dalla loro straordinaria capacità di orientamento e in condizioni di scarsa visibilità o buio, si tengono in comunicazione durante il volo attraverso l'onomatopeico verso "griuuu", da cui il nome. Aspettiamo marzo/aprile per il flusso migratorio di ritorno, dall’Africa all’Europa. le Gru possono volare in gruppi di pochi soggetti, fino ad alcune decine ma, come accadde in Sicilia e Calabria agli inizi del duemila, anche con stormi più numerosi di circa 800 individui !