Grumo Appula, Bari: impianto di compostaggio ottiene vittoria anche al Consiglio di Stato
Respinti i ricorsi del comune di Grumo Appula contro le autorizzazioni della Provincia per la realizzazione dell'impianto. Dopo dieci anni si conclude il contenzioso amministrativo relativo alla cosiddetta "astronave",rinominata in grado di trattare fino a 800 tonnellate al giorno di rifiuti organici
14 January, 2015
Dopo dieci anni si conclude il contenzioso amministrativo relativo all’impianto di compostaggio della Prometeo 2000 nel territorio di Grumo. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vertenza respingendo definitivamente il ricorso del Comune di Grumo Appula che chiedeva l’annullamento degli atti della Provincia di Bari con i quali fu autorizzata nel remoto 2000 la realizzazione dell’impianto, cosiddetta “astronave”, bloccato per oltre un decennio da una complessa e lunghissima vicenda giudiziaria su più fronti alimentata dall’amministrazione comunale.
Nel processo si sono costituite Tersan Puglia spa e Prometeo 2000 srl, difese dall’avvocato Luigi Paccione. La sentenza del Consiglio di Stato, datata 11 dicembre 2014, non si limita a dar ragione ai Delle Foglie, ai quali fanno capo le due società, ma condanna il Comune di Grumo a pagare oltre alle spese di giudizio anche una sanzione pecuniaria a favore delle imprese.
Il Consiglio di Stato bacchetta il Comune e riconosce che l’autorizzazione della Provincia “alla realizzazione o gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti ai sensi dell’art. 27 del d.lgs. n° 22 del 1997 vale come dichiarazione di pubblica utilità”. Già precedentemente, nel 2004, il Tar Bari aveva stabilito che la procedura di approvazione dell’impianto era legittima e che le conclusioni della Provincia favorevoli all’approvazione del progetto erano giuridicamente fondate, ma il Comune aveva deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato.
Il parallelo processo penale per gli stessi fatti si è invece concluso nel giugno scorso con la sentenza della Corte d’appello di Bari che, giudicando su rinvio della Corte di Cassazione, ha anch’essa statuito la legittimità della posizione degli imputati restituendo ai Delle Foglie l’area e gli impianti già costruiti.
Sembra così oggi rimosso l’ultimo ostacolo all’avvio delle procedure per l’entrata in funzione dell’impianto Prometeo, in grado di trattare fino a 800 tonnellate al giorno di rifiuti organici da trasformare in fertilizzante per l’agricoltura.