“Siamo nella conca lo smog è inevitabile e negli ultimi anni lo abbiamo arginato”
“Nel 2014 le polveri sono calate per la prima volta a quota 34, sotto il limite di 40. I superamenti restano tanti ma bisogna guardare il trend rispetto al passato“ - da La Repubblica del 31.01.15
02 February, 2015
di Maria Chiara Giacosa
Angelo Robotto è il direttore dell’Arpa, l’agenzia dell’ambiente a cui spetta il controllo della qualità dell’aria piemontese.
Come valuta i dati diffusi da Legambiente?
«L’analisi di Legambiente si basa sulle nostre centraline, quindi i numeri sono corretti sia per gli sforamenti del 2014 sia per il 2015. L’unica annotazione è che il loro riferimento è la centralina Grassi, quella in via Reiss Romoli, mentre noi consideriamo più significativi i dati di via della Consolata, perché l’anno scorso la Grassi è stata fuori uso per alcuni giorni».
La qualità dell’aria è diversa nelle varie zone della città?
«Ci sono variazioni, ma minime. L’aria è un “tema ad area vasta” e se ne può rendere conto chiunque guardando la piana di Torino, con la cappa di smog sopra la città. Essere in un punto o in un altro fa poca differenza».
Torniamo ai dati: Torino, Asti e Alessandria guadagnano di nuovo la maglia nera. Perché questo primato?
«In linea generale è una questione di natura oro-geografica, i monti fanno da conca e la pianura padana non consente la pulizia dell’aria. Certo, gli sforamenti sono sempre tanti, ma va guardato il trend rispetto al passato. Nel 2000 le giornate di superamento del limite di Pm10 a Torino furono 210 su 365, nel 2014 sono state 77, il 63 per cento in meno. Non è ancora sufficiente, ma è un buon risultato soprattutto riguardo alle polveri».
Questo per gli sforamenti. E qual è il dato sulla quantità di smog nell’aria?
«È ancora migliore. Nel 2014 per la prima volta la media annuale di quantità di Pm10 è stata 34, inferiore al limite di 40 microgrammi per metro cubo, valore a cui eravamo scesi nel 2013».
A cosa è dovuta questa diminuzione?
«C’è una percentuale determinata dalle condizioni meteo: il 2014 è stato un anno di pioggia e brutto tempo e questo ha consentito di avere un’aria più pulita. Ma il trend è in discesa al di là del clima, ed è merito delle tante politiche di contrasto allo smog: penso al teleriscaldamento, alla metropolitana, al blocco delle auto e dei mezzi pubblici più inquinanti e anche ai maggiori controlli sulle emissioni svolti da Arpa sulle caldaie e sugli impianti industriali ».
Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi?
«Il periodo più critico finisce a marzo quando il clima cambia e si riducono le emissioni del riscaldamento, però ogni anno è un caso a sé, soprattutto perché il clima è davvero una variabile importante».
Secondo lei è aumentata la sensibilità pubblica sul tema?
«A noi spetta offrire elementi di conoscenza. Arpa diffonde ogni giorno il bollettino meteo e quello sull’aria. È uno strumento per i cittadini che possono sapere se pioverà loro sulla testa, ma anche conoscere la qualità dell’aria che respireranno».