“Expo delle idee”, Salvatore Veca: “La Carta di Milano è una bussola per capire dove stiamo andando, vera eredità di Expo”
All’Hangar Bicocca, nella giornata dedicata alle idee per Expo, il filosofo Salvatore Veca, coordinatore dei tavoli tematici, interviene insieme al ministro Martina e la ministra Boschi sull’ossatura della Carta di Milano
06 February, 2015
di Aglaia Zannetti
“Per la prima volta nella storia un’esposizione universale lascia un’eredità, la Carta di Milano, un manifesto, un grande mosaico che si sta componendo qui, oggi, e che porta ad un’assunzione di responsabilità”.
Così il filosofo Salvatore Veca, coordinatore dei 42 tavoli tematici per la stesura della Carta e capo del Laboratorio Expo , progetto congiunto con la Fondazione Feltrinelli, riassume quella che possiamo chiamare l’anima della Carta di Milano, da molti definita come una sorta di protocollo di Kyoto per il cibo: “La carta non può essere un trattato” ha spiegato Veca “ma dovrà essere un manifesto chiaro e intellegibile a tutti”.
Quattro le macro aree attorno a cui si articolerà il documento che il prossimo ottobre verrà consegnato nelle mani del segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon : sviluppo della sostenibilità, cultura delle identità e degli stili alimentari, scienze agroalimentari, per comprendere come il pianeta possa nutrirci, e sviluppo urbano con il tema della città del futuro, la smart e slow city.
“Ciascun progetto” ha sottolineato Massimiliano Tarantino di Lab Expo e Fondazione Feltrinelli che, insieme a Salvatore Veca e ai ministri Maurizio Martina e Maria Elena Boschi ha presieduto il tavolo “è indipendente ma tutti confluiranno in questo manifesto che sarà sottoscrivibile da singoli cittadini, imprese, istituzioni e associazioni che insieme disegneranno un futuro più sostenibile”.
La carta verrà presentata a Milano il prossimo 28 aprile, giorno del terzo e ultimo colloquio su quello che è stato definito un “patto della scienza” per una sostenibilità e un’etica della filiera alimentare, quell’assunzione di responsabilità cui fa riferimento Veca per garantire a tutti l’accesso ai diritti fondamentali di acqua e cibo.
Il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina ha posto l’accento sull’unicità del ruolo che l’Italia sta ricoprendo: “Il prossimo ottobre se mi farete vedere un’esposizione universale che dal punto di vista della ricerca e del lavoro sui temi abbia fatto meglio, sarò lieto di riconoscerne la leadership, ma non credo che succederà”.