Carlo Petrini a “Expo delle idee”: “Libero mercato applicato al cibo, sconquasso di proporzioni bibliche” /VIDEO
Il "j’accuse" del fondatore di Slow Food all’"Expo delle Idee" è un richiamo esplicito ad un ripensamento dei valori e dello spirito che animano Expo che, spiega Petrini, “deve aprire le sue braccia ai contadini e alle persone umili”
09 February, 2015
di Aglaia Zannetti
“Questo sistema alimentare non funziona e sta procurando sofferenza a buona parte dell’umanità e al pianeta (…) se non si cambia questo sistema alimentare ben difficilmente consegneremo alle prossime generazioni una speranza di vita degna” .
Comincia così, andando dritto al cuore del tema dell’alimentazione sostenibile e per tutti, l’intervento di Carlo Petrini, Presidente di Slow Food , alla plenaria del mattino di "Le idee di Expo 2015 verso la Carta di Milano" (svoltasi lo scorso 7 febbraio presso l’Hangar Bicocca di Milano) con 12 minuti di quello che possiamo definire un esplicito j’accuse al libero mercato la cui applicazione al sistema alimentare sta causando, secondo Petrini, “uno sconquasso di proporzioni bibliche”.
Petrini richiama i valori alla base dello spirito che dovrebbe animare Expo 2015 affinché, spiega rivolgendosi direttamente al Ministro dell’Agricoltura Martina “La carta di Milano non sia solo un documento, ma un vero inizio” .
Evidenti, secondo Petrini, le incongruenze e l’insostenibilità di un sistema alimentare che “fa acqua da tutte le parti” a causa di un libero mercato che sta “mettendo in ginocchio milioni di contadini nel mondo” e le cui leggi “non possono essere applicate in maniera ferrea al mondo del cibo”, pena la scomparsa delle economie locali: Expo e la Carta di Milano devono avere il coraggio, spiega Petrini, “di dire le cose come stanno, aprendo le loro braccia ai contadini, agli allevatori, ai produttori e alle persone umili” vere protagoniste ,ammonisce il fondatore di Slow Food, di questo evento così importante per l’alimentazione e l’ambiente.
Richiamando il discorso di Papa Francesco, Petrini denuncia la piaga della malnutrizione di cui soffre ormai il 45% del mondo, auspicando un dialogo tra scienza ufficiale e saperi tradizionali, un incontro imprescindibile se si vuole che Expo sia un’occasione vera e concreta verso la costruzione di un futuro sostenibile e condiviso.