Comuni “Ricicloni” 2014. Legambiente Puglia: «I Comuni premiati salgono a 12»
I Comuni Ricicloni in Puglia salgono a 12 mentre sono 8 quelli a cui va il Premio di Seconda Categoria e 10 quelli che ricevono la Menzione Speciale Start Up. Sono 30 invece i Comuni soprannominati “Gli indifferenti” per non avere neanche raggiunto il 10% di RD. Un confronto: la Campania oggi vanta una media regionale di differenziata del 50% e ben 143 Comuni ricicloni
20 February, 2015
VII Edizione di Comuni Ricicloni Puglia 2014. Il Rapporto regionale di Legambiente che fotografa lo stato della raccolta differenziata. I Comuni Ricicloni in Puglia salgono a 12 mentre sono 8 quelli a cui va il Premio di Seconda Categoria (comuni che superano la media del 65% di raccolta differenziata in almeno dieci mesi, ndr) e 10 quelli che ricevono la Menzione Speciale Start Up. Sono 30 invece i Comuni soprannominati “Gli indifferenti” per non avere neanche raggiunto il 10% di RD.
«In Puglia – secondo Legambiente - continua a vincere il partito delle discariche con il 67% dei rifiuti urbani smaltito sotto terra e con una media percentuale regionale di raccolta differenziata al 27% nel 2014. Occorre dare rappresentanza politica ai comuni ricicloni, premiandoli economicamente e realizzando l’impiantistica necessaria a trattare l’organico differenziato e chiudere il ciclo». Continua il trend negativo per i Capoluoghi di Provincia. Uniche eccezioni sono Andria che si riconferma l’unico Capoluogo di Provincia Riciclone e Barletta che ha avviato il sistema ‘porta a porta’ raggiungendo il 74,4% di RD. Foggia rimane fanalino di coda con un disastroso 4% di RD
«Dal dossier emergono ancora pochi segnali positivi. Aumenta il numero dei comuni ricicloni mentre si conferma il trend decisamente negativo dei Capoluoghi di Provincia ad eccezione dei Comuni di Andria e di Barletta. Per il resto i problemi rimangono gli stessi da anni: la media percentuale regionale di raccolta differenziata è ancora troppo bassa, si attesta intorno al 27% nel 2014; il ritardo incredibilmente lungo e totalmente inaccettabile nella realizzazione degli impianti di trattamento e compostaggio che sta mettendo in crisi il ciclo dei rifiuti nella nostra regione; la mancata penalizzazione economica dello smaltimento in discarica a causa dei continui rinvii e rimodulazione dell’ecotassa. A tal proposito, nonostante i proclami e le dichiarazioni ad effetto, in questi anni il quantitativo dei rifiuti urbani smaltiti in discarica è aumentato dell’8% passando dal 59% al 67%. E’ arrivato il momento di voltare pagina chiudendo il ciclo dei rifiuti in Puglia, con le politiche coraggiose che hanno dato risultati concreti anche in territori in emergenza come la Campania che oggi può vantare una media regionale di differenziata del 50% e ben 143 Comuni ricicloni». Questo il commento di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.
«Nelle regioni italiane più arretrate sul ciclo dei rifiuti come la Puglia - ha concluso Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente - continua a vincere il partito delle discariche. Si tratta di una formazione politica trasversale che punta a mantenere il potere consolidato di chi si è arricchito smaltendo sotto terra materiali preziosi che dovrebbero essere valorizzati diversamente. Crediamo sia arrivato il momento di dare rappresentanza politica alle esperienze virtuose che fino ad oggi non hanno avuto normative favorevoli e riconoscimenti economici rispetto ai tanti sforzi compiuti fino ad oggi. Legambiente darà il suo contributo per costruire una volta per tutte l’alternativa al partito delle buche e dell’inquinamento».