Legambiente. Ciafani: “In Puglia si continua a chiedere la proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa”
Intervista a Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente. Secondo Ciafani la Puglia sulla raccolta differenziata è ancora indietro e ha aumentato il conferimento in discarica dal 59% al 67%. La vicenda dell’ecotassa è evidente. Si continua dunque a chiedere la proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa. Questa cosa deve finire. SI premiano i comuni furbi a discapito dei comuni virtuosi
22 February, 2015
Un suo commento su questa nuova edizione pugliese di comuni Ricicloni, sono aumentati a 12 quest'anno
«Si, ma i dati sulla Puglia sono impietosi. Qui oggi abbiamo premiato 12 comuni “Ricicloni”, due mesi fa a Salerno abbiamo premiato 143 comuni campani. Nell’Italia che lentamente ma inesorabilmente diminuisce la percentuale di rifiuti urbani che finiscono in discarica, negli ultimi tre anni la Puglia l’ha aumentato il conferimento in discarica, è passata dal 59% al 67% (dati Ispra, ndr). Allora è evidente che in questa regione, come in altre, continua a comandare il partito trasversale della discarica, che è un partito subdolo, che è trasversale, che sta in tutti gli schieramenti e che non permette alle amministrazioni virtuose, i comuni ricicloni di essere premiati anche economicamente rispetto al premio simbolico che noi diamo con l’attestato».
Come sarebbe?
« La vicenda dell’ecotassa è evidente. Si continua dunque a chiedere la proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa. Anche adesso c’è una discussione in Consiglio regionale, trasversale: la propongono sia i partiti di centrodestra che di centrosinistra. Questa cosa deve finire. È il partito della discarica che vuole altri nuovi impianti, vedi la follia del progetto di Grottelline, a due passi dal parco dell’Alta Murgia. Bisogna organizzare la parte sana del paese, un movimento politico, tra virgolette, che è il movimento politico della buona gestione dei rifiuti, che mette dentro i comuni, le aziende, i consorzi, i cittadini organizzati e Legambiente ci sta, per fare in modo che questa Italia sana condizioni la politica nazionale, il ministero dell’Ambiente, il parlamento, e locale a partire dalle regioni, a fare delle leggi che aiutino chi fa bene le cose ad essere premiato anche economicamente, e a non esser tartassato come purtroppo succede. Perché poi quando non si fanno queste cose alla fine vincono i furbi, perché i furbi o quelli che non hanno fatto le cose poi cercano sempre la soluzione normativa per non pagare di più, questa storia deve finire».
Negli ultimi anni, come anche quest’anno, la posizione dell’Anci Puglia è questa: fa pressione sul Consiglio Regionale affinché i comuni non virtuosi possano avere uno sconto o rinvio sull’applicazione dell’ecotassa a prescindere che abbiano fatto la raccolta differenziata o meno. Ne fanno una questione economica per le casse comunali. Alla fine della storia ci sono dei comuni “virtuosi” che vengono penalizzati economicamente?
« La soluzione di compromesso sull’ecotassa dello scorso anno era una follia perché un comune che passava dallo 0 al 6 % non pagava la sovrattassa rispetto al comune che stava al 50% e magari aumentava al 53, 54. Sono criteri assolutamente folli e bisogna trovare un sistema, quindi no alla proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa, bisogna trovare un sistema per premiare economicamente i virtuosi e per penalizzare i non virtuosi, altrimenti continua a vincere il partito della discarica che ci porta nello sprofondo».
In merito alla tariffazione puntuale, è in discussione un regolamento a livello ministeriale. A che punto siamo?
«C’è una bozza di decreto ministeriale, già scritta, su una scrivania del Ministero dell’Ambiente. Era un decreto che era previsto dalla Legge di Stabilità approvata nel dicembre del 2013 e che il Ministero dell’Ambiente doveva approvare entro giugno 2014. Il ministero deve tirar fuori questa benedetta bozza, discuterla con tutti i soggetti, tra l’altro non c’è neanche più sulla tariffazione puntuale la pregiudiziale contraria di Anci che è stata sempre il nemico numero uno del passaggio da tassa a tariffa. Si discutesse e si approvasse questo decreto, perché le utenze che producono rifiuti, quelle domestiche oppure quelle produttive che producono meno rifiuti indifferenziati devono esser premiate economicamente rispetto alle utenze che non sono virtuose. quello che vale per i comuni sull’ecotassa regionale deve valere sulla tariffazione puntuale per le utenze che producono rifiuti, perché bisogna finalmente sancire su questo tema il sacrosanto diritto del chi inquina paga e chi inquina meno deve pagare di meno».