Multe con lo sconto per i “portoghesi” Gtt: ora pochi pagano
La contravvenzione tagliata a metà da 90 a 45 euro secondo l’azienda potrebbe portare introiti maggiori - da la Republlica del 26.02.2015
26 February, 2015
di Gabriele Guccione
Una multa che scade prima: da 60 a 20 giorni, così da incentivare i trasgressori a saldare i propri debiti il prima possibile. La proposta contenuta in una lettera scritta l’altro giorno dal presidente di Gtt, Walter Ceresa, dovrebbe risolvere una volta per tutte una questione spinosa che si trascina da anni e che da tempo i controllori stessi segnalano come problematica.
Il sistema attuale prevede che si possa saldare subito una multa ridotta da 25 euro a bordo, per non incappare nella mega- sanzione da 90 euro. Peccato che è più facile a dirsi che a farsi. «Molte persone vorrebbero pagare subito, ma il più delle volte non hanno il contante con sé al momento», ha raccontato Ceresa ieri a Palazzo Civico. Spesso i controllori non hanno nemmeno il resto da dare e per ragioni di sicurezza (la cronaca insegna) non possono girare con una cassa in tasca.
La “multa digeribile” dovrebbe aiutare a incassare di più. Oggi arrivano pochi milioni, quando se ne dovrebbero incassare decine e decine, tenuto conto che solo l’anno scorso le multe sono aumentate del 60 per cento raggiungendo quota 132mila. Segno, insomma, che il livello d’attenzione verso gli evasori si è alzato e non deve trarre in inganno la richiesta di abbassare le sanzioni. Del resto Gtt ha perennemente bisogno di soldi. Anche se l’azienda è in utile («è il mio compito principale», ammette Ceresa) i 18 milioni di fatture non pagate dalla Regione mettono ogni mese in discussione la tenuta delle casse, che reggono grazie ai risultati (100 milioni) della vendita dei biglietti. Per fare cassa l’azienda si prepara a vendere il deposito di Orbassano (900mila euro) e un de- posito in città tra Nizza (il più probabile), San Paolo o Tortona.
Per il resto il presidente Ceresa ha annunciato che al termine del piano di prepensionamento di 150 impiegati, saranno assunti nuovi autisti: «Sceglieremo i migliori sul mercato in maniera asettica e trasparenza».
Come dire, per chi ha orecchi: è finita l’era in cui i partiti usavano l’azienda come un bacino occupazionale al proprio servizio. Per il resto si lavora alla riorganizzazione della rete. Sembra archiviata la proposta radicale del Politecnico e ci si sta concentrando su una soluzione fatta in casa: meno fermate e linee sovrapposte. «Torino è la città d’Europa con le fermate più vicine — ha spiegato Ceresa — E questo va a scapito della velocità dei mezzi e quindi del servizio ».