Cemento e betoniere nel Parco Sempione per rifare il "Teatro Burri", polemica a Milano
Cantiere, autobetoniere e 350 tonnellate di cemento nel Parco Sempione per ricostruire il "Teatro Continuo" dell'artista Burri, voluto dall'omonima Fondazione, e smantellato 25 anni fa. Cittadini infuriati contro il Comune e la Fondazione Burri
04 March, 2015
Uno dei pochi veri parchi pubblici del centro di Milano, il Parco Sempione, già messo a dura prova negli ultimi anni da decine di "invasioni" per iniziative commerciali, manifestazioni ed eventi, viene pesantemente violato in queste ore dall'operazione "Rinascita del Teatro Burri", la ricostruzione dell'installazione del palcoscenico teatrale del 1973 dell'artista Burri.
L'operazione è iniziata da pochi giorni e i cittadini sono indignati ed infuriati, come si vede dalle interviste raccolta da Corriere.it, promettono battaglia e dichiarano "che l'operazione si ritorcerà contro la Fondazione Burri e il Comune di Milano".
Stanno nascendo in queste ore vari movimenti di protesta sui social network, come la pagina Facebook di Salviamo il Parco Sempione dal Teatro Continuo di Burri.
Il prezzo dello scambio, col verde del più storico parco pubblico di Milano, sarebbe un contributo di 150mila da parte della Fondazione Burri.
I residenti della zona e i frequentatori del parco sono sul piede di guerra e sostengono che sia inaccettabile, seppur per la rinascita dell'installazione di un celebre artista, permettere di aprire un cantiere e costruire sui prati del più conosciuto e storico parco pubblico di Milano.
"Andremo fino in fondo, la Fondazion Burri la pagherà e l'operazione si ritorcerà contro di lei e contro il Comune di Milano". "Se l'avevano smantellata 25 anni fa un motivo ci sarà, chiederemo nuovamente la distruzione di questo obbrobrio, uno scempio per Milano". Queste alcune delle dichiarazioni dei cittadini, raccolte da Corriere.it.