"Milano resta una città fatta per le auto". Il primo incontro pubblico di Giovani&Senzamotori
Sono una decina i giovani milanesi che stanno partecipando al progetto Giovani Senzamotori di Eco dalle Città. Ecco gli interventi all'incontro pubblico organizzato domenica a Fa' La Cosa Giusta
15 March, 2015
Una città che purtroppo rimane costruita e fatta per le automobili, non certo per i ciclisti o chi va a piedi. E' vero che ATM ha fatto parecchi sforzi negli ultimi anni, ma i problemi di Milano sono ancora tanti: le linee notturne del week-end non sono adeguatamente promosse, manca l'informazione; chi abita in periferia ha ancora tanti problemi con i mezzi, soprattutto la sera; le sostitutive delle linee metro dovrebbero andare tutte le notti, non solo il week-end, ecc. Molti giovani non usano la bicicletta perché trovano ancora difficile e spesso pericoloso pedalare in una città senza spazi e "dominata" dalle automobili. I taxi sarebbero una buona soluzione, ma non finché continueranno ad essere così cari, soprattutto per giovani che spesso hanno problemi anche a pagarsi l'abbonamento ATM o il biglietto.
Sono solo alcune delle considerazioni emerse nel primo incontro pubblico tenutosi domenica 15 marzo presso la fiera Fa' la cosa giusta a Fieramilanocity, a cui hanno partecipato i ragazzi e le ragazze protagonisti del progetto Giovani SenzaMotori di Eco dalle Città. Un approfondimento sui cambiamenti e i problemi che incontrano i giovani del capoluogo lombardo, nel vivere in periferia e doversi muovere senza un'auto o una moto di proprietà e, spesso, avendo deciso di non fare nemmeno la patente. Mezzi pubblici, bicicletta, car e bike sharing, taxi, passaggi: è davvero possibile per i ventenni vivere a Milano, studiare, lavorare e divertirsi, senza usare la macchina?
C'è chi come Pietro, 22 anni, abitante a Bonola (Zona 8), ritiene che il problema della mobilità notturna dei giovani a Milano venga da più lontano: Milano ha poca vita notturna rispetto a tante altre città europee, si è fatto poco per favorirla, non si sono create o decentrate delle zone per la "movida". "Milano di notte è, alla fine, una città abbastanza morta".
Janiki, studente che viene da Trieste e vive in Bovisa (Zona 9), è tra i tanti che sostengono che purtroppo Milano resta una città fatta per le auto, soprattutto la sera. Lui cerca di cavarsela con i mezzi pubblici, ma sostiene che le linee notturne ATM non hanno il peso che potrebbero avere. "Molti non le conoscono, per non rischiare di rimanere a piedi la notte puntiamo sempre alla filoviaria, la 90 e 91. Almeno quella si è sicuri che passa".
Ma non tutti sono disposti a prendere la 90/91 di notte, soprattutto le ragazze, in special modo se viaggiano sole. Restano mezzi con un'utenza quasi totalmente maschile, non italiana e spesso con situazioni (gente ubriaca, molestie) che non sono il massimo per ragazze. Si vorrebbe una maggior presenza di personale ATM la notte.
E' comunque emerso uno dei motivi fondamentali per cui a Milano - e generalmente in tutte le città italiane - i mezzi pubblici sono molto meno usati di sera, per gli spostamenti giovanili legati al divertimento, rispetto alle città spagnole, tedesche o inglesi. "Perché da noi manca il controllo sull'alcool", ci spiega Matteo Dondè, esperto in pianificazione della mobilità ciclistica, moderazione del traffico e riqualificazione degli spazi pubblici. A Milano un giovane sa che essere fermato la notte dai Vigili perché un po' sbronzo e vedersi ritirare la patente o l'auto, è un evento ancora eccezionale. Così come c'è ancora la consapevolezza di potere parcheggiare ovunque di notte, senza rischiare davvero la multa. Nel resto dell'Europa non è così e se si guida ubriachi la possibilità di essere fermati, multati e vedersi ritirare la patente o l'auto è generalmente molto più alta. Questo spinge i giovani ad usare di più i mezzi pubblici e tutti gli altri trasporti alternativi all'auto, anche la notte.
A Milano di notte potrebbe essere usata di più la bicicletta, aggiunge Federico Cupellini, convinto ciclista metropolitano. Secondo lui molti giovani hanno un'errata percezione delle distanze da percorrere in bici. "Milano alla fine è non così estesa, rispetto a città simili per popolazione, e in bicicletta si può attraversare e arrivare ovunque". Tuttavia ci sono molti ostacoli, il traffico, il pavè e le poche piste ciclabili e quindi bisogna sapere che strada percorrere.
Un aiuto in questo senso lo danno due siti web per chi va in bici in città, creati sullo stile del GiroMilano di ATM, che permettono di calcolare il giusto itinerario da un luogo all'altro, facendo scegliere anche tra tragitto più veloce, più sicuro, più paesaggistico, ecc: Milanobicimap e Milanobikedistrict.
Chi vuole continuare a seguire il progetto GiovaniSenzamotori lo può fare sul sito di Eco dalle Città, scrivendo a giovanisenzamotori@gmail.com o frequentando la pagina facebook del progetto.