Dobbiamo temere un black out in vista dell'eclissi?
Intervista all'Ing. Giuseppe Luca Pizzuto sul distacco degli impianti eolici e fotovoltaici imposto da Terna in vista dell'eclissi solare
17 March, 2015
La notizia è dello scorso mese, quando Entso-E ha pubblicato il comunicato nel quale informava i gestori di energia elettrica europei sulle potenziali ricadute che la prossima eclissi solare del 20 marzo averebbe provocato sulla rete e sugli impianti fotovoltaici. Ovviamente non è la prima eclissi di sole nella storia della terra, ma è la prima in Europa da quando il 10,5% dell'energia prodotta proviene dal fotovoltaico.
In Italia Terna, per precauzione come spiega il comunicato, ha deciso di scollegare dalla rete elettrica MT (quella di media tensione) gli impianti eolici e fotovoltaici con potenza superiore o uguale a 100Kw, applicando per la prima volta in Italia la procedura RIGEDI-GDPRO una procedura unica in Europa che consente ai quasi 10.000 impianti fotovoltaici italiani di contribuire, simultaneamente, alla gestione della sicurezza del sistema elettrico, coerentemente con l’evoluzione in atto verso un modello di smart grids che fa dell’Italia un paese all’avanguardia, anche grazie ad un quadro normativo-regolatorio che spinge in questa direzione.
Noi di Eco dalle Città abbiamo chiesto all'Ingegnere Giuseppe Luca Pizzuto, dello Studio Tecnico Associato Pizzuto specializzato in impianti fotovoltaici, di chiarire alcuni aspetti relativi al provvedimento eccezionale di Terna.
Perché avviene il distacco degli impianti eolici e fotovoltaici?
Il distacco viene effettuato in modo cautelativo per evitare di compromette la stabilità del sistema elettrico nazionale gestito da Terna.
Perché proprio un distacco?
Perché si vuole scongiurare un possibile black out della rete, a causa della veloce variazione di potenza che si avrebbe dalle unità di produzione a fonte rinnovabile.
Il sistema elettrico nazionale è un sistema molto complesso (monopolio naturale). La produzione di energia e il relativo consumo deve avvenire nello stesso istante, perché la rete elettrica non permette l'accumulo. E quindi, se improvvisamente venisse a mancare l'immissione nel sistema elettrico dell'energia eolica e fotovoltaica, si avrebbe un forte squilibrio che manderebbe in crash il sistema di distribuzione, con effetti paragonabili al famoso black out del 2003.
Che Lei ricordi, è mai stata presa una soluzione così drastica?
No, la soluzione individuata da Terna non ha precedenti, però se si vuole garantire il servizio senza ripercussioni sulla distribuzione elettrica, probabilmente la soluzione adottata da Terna è la più efficace. Invece sarebbe stato interessante, come molto probabilmente avverrà in Germania e Spagna, osservare e studiare come la rete italiana avrebbe potuto reagire ad un fenomeno come quello dell'eclissi, così da trovarci più preparati nel prossimo futuro, dove l'apporto di energia da fonti rinnovabili sarà sempre più rilevante.
Perché anche l'eolico?
Con molta probabilità nel provvedimento sono stati inseriti anche gli impianti eolici perché l'unico strumento che Terna ha per bloccare l'immissione di energia nel sistema è il RIGEDI, e quest'ultimo regolamenta con una unica normativa sia gli impianti eolici che quelli fotovoltaici facendone un tutt'uno.
Per concludere, dovremmo temere un black out dovuto al riallaccio degli impianti?
No, assolutamente no. Il riallaccio da parte di Terna sarà controllato.