Comieco e Fondazione Sviluppo Sostenibile: a confronto 4 regioni del Sud sui rifiuti
Per la raccolta di carta e cartone in testa Puglia e Campania, ma lontane dalla media nazionale. Risparmi di 69 milioni l’anno per le 4 Regioni se raccogliessero la stessa carta del Nord
31 March, 2015
Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Sono queste le quattro regioni del Sud messe a confronto in tema di rifiuti ed in particolare sulla raccolta differenziata di carta e cartone nella ricerca "Obiettivi di Riciclaggio 2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni del Sud" realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comieco presentata oggi a Roma. Soltanto la Campania, nel 2013 ha superato la media nazionale (del 42%) con il 44% di raccolta differenziata, mentre la Sicilia è ancora al 13,4%, la Calabria al 14,7% e la Puglia il 22%. "Sono ancora troppi i rifiuti che finiscono in discarica", ha commentato Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco. "In Sicilia viene smaltito in discarica il 93% dei rifiuti urbani, il 71% in Calabria e il 67% in Puglia, a fronte di una media nazionale italiana del 37%". Soltanto la Campania ha abbattuto lo smaltimento in discarica arrivando al 19%. Le quattro regioni del Sud sono poi tutte in sofferenza nella riscossione della tassa o tariffa dei rifiuti, particolarmente la Sicilia (70,8%). ?I costi di gestione dei rifiuti urbani in queste 4 regioni del Sud sono più alti di quelli delle Regioni del Nord perché in tre Regioni si fa ancora poca raccolta differenziata e dove si sta facendo, come in Campania, perché mancano impianti di trattamento vicini", ha dichiarato il Presidente della Fondazione e per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi. "Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani. Sarebbe anche interessante capire - ha aggiunto - come mai la Calabria che ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 26 milioni di Fondi UE nel 2007-2013 per progetti di RD e la Sicilia che ne ha avuti oltre 18 milioni siano rimaste a livelli così bassi?”.
Per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone, a fronte di una media nazionale di 48,4 kg per abitante raccolti nell`anno 2013, Comieco segnala che Campania e Puglia raccolgono 29kg, ancora meno la Sicilia (16kg) e la Calabria (18kg). "Sono sicuramente da sottolineare alcuni dati positivi, considerando che la raccolta di carta e cartone nell`area del Sud ha comunque registrato incrementi (+4,8%) migliori Centro (+4,6%) e Nord ( -1,7%)", afferma Carlo Montalbetti. "Ma ancora ampi sono i margini di miglioramento in queste regioni, considerando che si stima in un milione di tonnellate il potenziale di crescita per le raccolte di materiali cartacei, con i `giacimenti` più ricchi proprio in Campania e Sicilia". Se Sicilia, Calabria, Campani e Puglia raggiungessero una raccolta di carta e cartone pro-capite media pari a quella del Nord Italia (61 kg/abitante), il risparmio (per riduzione dei costi di smaltimento e aumento delle entrate per la vendita della carta) secondo le previsioni della ricerca sarebbe di oltre 69 milioni di euro l'anno così suddiviso: 35,4 milioni in Campania, 17,5 milioni in Sicilia, circa 8 milioni rispettivamente in Calabria e Puglia.
Per invertire la situazione del Sud e sostenere l`incremento della raccolta differenziata "si potrebbe inserire negli accordi Anci-Conai la possibilità di forniture di attrezzature funzionali alla raccolta differenziata o altre misure di sostegno logistiche, prevedendo che il ritorno dell`investimento sia garantito dai valori dei corrispettivi riconosciuti dall`accordo per la RD", afferma Edo Ronchi presentando le proposte contenute nella ricerca. "Un incentivo - aggiunge Ronchi - potrebbe essere anche quello di prevedere nell`accordo Anci-Conai altre misure di premialità per i comuni che assumono iniziative idonee ad incrementare la raccolta differenziata con maggiorazioni al corrispettivo stabilito". Tra le altre proposte della ricerca, ci sono misure di premialità come l`assistenza tecnica nella definizione dei piani tariffari o per l`avvio della raccolta porta a porta; strumenti economici come l`ecotassa per rendere meno vantaggioso lo smaltimento in discarica, il completamento della rete impiantistica, l`estensione di forme tariffarie il più possibile puntuali; la lotta all`insolvenza e all`evasione della tassa sui rifiuti, il controllo della legalità; le modalità di calcolo uniformi per valutare la raccolta differenziata; la responsabilità estesa del produttore.
Anche secondo Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente, "fino a quando, come avviene in tanti territori, lo smaltimento in discarica continuerà ad essere la soluzione più economica per la gestione del rifiuto urbano, la situazione non cambierà facilmente. Anche per questo nelle proposte di Legambiente al Green Act chiediamo di mettere mano alla normativa di 20 anni fa sull`eco tassa e sui costi di smaltimento in discarica(40 euro a tonnellata) e modificare il tetto massimo dell`ecotassa che ad ora è di soli 25 euro a tonnellata portandolo ad una soglia minima di 50 euro".