Firenze e Genova, il nodo degli inceneritori
Genova e Firenze decidono la localizzazione dei nuovi inceneritori, ma il fronte del no è sempre compatto. Ne parliamo con i rappresentanti locali di Legambiente
03 October, 2005
Gli inceneritori continuano a tenere banco e a essere fonti di polemiche.
Genova e Firenze hanno deciso la localizzazione dei siti dove dovrebbero sorgere i nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti.
Genova indica <b>Scarpino</b> come sede del nuovo impianto, ma il fronte del no è compatto. "Non ci vogliono nemmeno ascoltare" dicono gli ambientalisti, che sottolineano maliziosamente: "l'amministrazione comunale ha il grosso merito di aver compattato tutto il fronte del no, dagli ultra-ambientalisti a quelli più tiepidi, l'inceneritore non si farà". Tutto tace dagli enti locali.
Firenze ha scelto <b>Case Passerini</b>, nella piana fiorentina. Ma ambientalisti e comitati sottolineano che la zona dove è stato localizzato il sito per il nuovo impianto fiorentino è già pesantemente antropizzata e deve sopportare già 8 impianti di incenerimento. Il baco sta "nella gestione decentralizzata del ciclo rifiuti". Legambiente sottolinea come la legge delega, con la sua decentralizzazione della pianificazione alle Province, sia stata una legge fallimentare. "Al momento non ci interessa discutere di localizzazione - ci dice Jacopo Tinti, di Legambiente Toscana - Chiediamo che la gestione e la programmazione del ciclo dei rifiuti torni alla Regione, perché è stato ampiamente dimostrato che la Legge Delega è insostenibile. Ci vuole una gestione centralizzata, che possa mettere allo stesso tavolo le amministrazioni provinciali, farli discutere ed arrivare ad una gestione concertata"