Lampadine alogene, la Ue non le mette al bando. Legambiente: "Decisione incomprensibile"
La commissione tecnica Ue sulla direttiva Ecodesign ha rinviato di due anni il pensionamento delle alogene meno efficienti: non più il 2016 bensì il 2018. Saranno diversi miliardi di mancato risparmio energetico
20 April, 2015
Lunga vita alle
lampadine alogene e pazienza se il loro pensionamento posticipato
potrebbe costare all'Europa diversi miliardi di euro in termini di
mancati risparmi energetici. La commissione tecnica Ue sulla
direttiva Ecodesign riunita a Bruxelles, che sovrintende
all’efficienza energetica di elettrodomestici e lampadine venduti
in Europa, ha deciso di rinviarne di due anni la messa al bando: non
più il 2016, come previsto dalla normativa che fa parte del piano di
risparmio energetico europeo per il contrasto dei cambiamenti
climatici, bensì il 2018. La direttiva riguarda le lampadine classe
C e inferiori, cioè le meno efficienti.
Era il 2009 quando l'Ue decise di mandarle in pensione a partire da settembre 2016,
fatta eccezione per i faretti direzionali. L'obiettivo principale della
politica industriale "sostenibile" della Commissione europea era quella di
ridurre le emissioni di gas serra del 20%, aumentando anche
l'efficienza energetica del 20% e aumentando la quota di energie
rinnovabili nel consumo energetico dell'UE al 20% entro il 2020, il
famoso 20-20-20.
Secondo le stime di
EEB (European Environmental Bureau), che riunisce 140 organizzazioni
fra cui l'italiana Legambiente, rispettare questi limiti avrebbe garantito ai cittadini europei
risparmi per 6,6 miliardi di euro in bolletta. Per l'Italia il
risparmio sarebbe stato di circa 780 milioni. Posticipare la messa al bando di altri due anni cancella tutto questo.
“Una decisione incomprensibile che arriva in un momento in cui il mercato è già ampiamente passato ai led e dopo studi internazionali qualificatissimi che dimostrano che di queste lampadine energivore non c’è più bisogno – commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente – Ed è grave che questa decisione, così rilevante per il clima, sia presa a pochi mesi dalla conferenza internazionale sul clima di Parigi”.
Secondo uno studio del Clasp, un gruppo operativo negli standard energetici, che ha collaborato a un rapporto con l'Agenzia svedese per l'energia, il governo belga e il Consiglio europeo per un'economia efficiente a livello energetico, i led sono indubbiamente più efficienti sia in termini di costi che di performance. Il costo delle lampadine a Led prese in esame per l'indagine varia tra i 6,16 e i 28,42 euro, contro un prezzo medio di poco più di due euro per una lampadina alogena di pari potenza. Per produrre la stessa luce, tuttavia, le alogene consumano dieci volte più elettricità rispetto ai Led. Va inoltre sottolineato che un'azienda come Osram ormai vende Led ad un costo che secondo le stime della Commissione europea si sarebbe potuto raggiungere solo nel 2025.
"La sola illuminazione in Europa - aggiunge Sabbadin - brucia 340TWh di elettricità ogni anno: l'equivalente del consumo elettrico domestico complessivo di Italia, Francia e Regno Unito". Secondo l'esperto "un posticipo di due anni della messa al bando delle lampadine peggiori significa rinunciare a 33TWh di risparmio energetico, perché i consumatori continuerebbero a comprare lampadine inefficienti".
Tra i paesi che
maggiormente spingono al cambiamento ci sono Belgio, Danimarca e
Svezia; tra i “conservatori” oltre a Francia, Germania, Polonia
ci sarebbe anche l'Italia. “Sembra che il nostro paese
abbia giocato un ruolo negativo decisivo, alla luce della posizione
espressa in una lettera del gennaio 2014 dal ministero dello
Sviluppo economico e mai smentita – denuncia Sabbadin - Quella
lettera conteneva posizioni basate su dati obsoleti e, a
maggior ragione, superati dalla realtà del mercato. Il governo
faccia chiarezza sul voto italiano e dica come la pensa”.
(foto ansa ambiente)