Roma, più stressante tragitto casa-lavoro di un trasloco
Uno studio realizzato da Ford ha coinvolto 5.503 pendolari in 6 grandi città europee: Barcellona, Berlino, Londra, Madrid, Parigi e Roma. La Capitale d'Italia è la peggiore per gli spostamenti
29 April, 2015
Andare al lavoro può essere più stressante della giornata passata in ufficio. Per i romani, muoversi in città per raggiungere il posto di lavoro crea la stessa ansia di un trasloco ed è peggio della rottura di una relazione, per i londinesi è meglio farsi visitare dal dentista che spostarsi per andare a lavorare. Questi i dati che emergono dallo studio European Commuter Survey realizzato da Ford che ha coinvolto 5.503 pendolari in 6 grandi città europee: Barcellona, Berlino, Londra, Madrid, Parigi e Roma.
Peggiore città per gli spostamenti è proprio la capitale d’Italia, seguita da Londra e da Parigi.
Inoltre, secondo la ricerca, i ritardi sono all’ordine del giorno: succede ad esempio nell’80% delle persone una volta al mese a Londra e nel 77% a Roma, tanto che si tende sempre più ad anticipare la partenza da casa. A Roma l'8% dei lavoratori è stato costretto ad anticipare l'uscita di casa, e tra andata e ritorno il tragitto verso il posto di lavoro dura in media 111 minuti nella Capitale, 104 a Londra e 100 minuti a Madrid.
Tuttavia non è l’auto a risultare il peggiore tra i mezzi di trasporto, cui viene addebitato infatti solo il 59% dei ritardi: la peggiore tra le modalità di spostamento è il treno (78% dei ritardi), seguito dai mezzi urbani (72%). Secondo lo studio la mobilità del futuro deve puntare ad integrare percorsi pedonali, biciclette, autobus, treni, autoveicoli, tram, bus navetta.
"La società sta diventando sempre più urbana, con le città che crescono in dimensioni e numero, e abbiamo bisogno di una infrastruttura di trasporto in grado di tenere il passo con tale espansione”, ha commentato infatti Andreas Ostendorf, vicepresidente di Ford Europa con responsabilità per sostenibilità, ambiente e ingegneria della sicurezza Safety Engineering, presentando la ricerca. "Ma proteggere la libertà di movimento richiede qualcosa di più di una nuova linea ferroviaria o di una nuova strada. Tutti dobbiamo lavorare insieme su una rete di soluzioni interconnesse e sostenibili per offrire una più ampia varietà di modalità di trasporto a prezzi contenuti, che siano accessibili e sostenibili. Percorsi pedonali, biciclette, autobus, treni, autoveicoli, tram, bus navetta - ha detto Ostendorf - tutte modalità che devono essere collegate e integrate per ottimizzare la mobilità urbana in futuro”.
Il grafico della ricerca
Il grafico della ricerca