Giovani&SenzaMotori. La Milano in bicicletta che vorrei
Janiki Citti, 22 anni, di Trieste, studente a Milano: "Quest'anno ho deciso di usare quasi esclusivamente la bici per i miei spostamenti". Il racconto di uno dei Giovani&SenzaMotori di Eco dalle Città
06 May, 2015
di Janiki Citti
Mi chiamo Janiki Citti sono un ragazzo di 22 anni. Vengo da Trieste e mi sono trasferito a Milano tre anni fa per studiare. Quest'anno ho deciso di provare a non fare l'abbonamento annuale ATM e cavarmela utilizzando quasi esclusivamente la bicicletta per i miei spostamenti giornalieri.
Quando sono arrivato la mia prima impressione di Milano è che fosse una città fatta per le macchine. I marciapiedi li trovo a volte stretti per la mole di gente che ci cammina e dappertutto si è dominati dalla onnipresenza di macchine che si muovono costantemente. Ma Milano è una metropoli e quindi forse è abbastanza scontato e giusto che sia così.
Però quando sono arrivato mi ha anche molto sorpreso che una città totalmente sul piano non avesse una rete adeguata di piste ciclabili per le biciclette. Il primo anno mi capitava di fare alcuni percorsi in bici e mi ritrovavo costantemente tra i pedoni che mi insultavano perchè stavo sul marciapiede e le macchine che mi insultavano perchè le facevo rallentare. Sopratutto all'inizio quando, non conoscendo bene Milano, prendevo le strade più grandi e per me più riconoscibili, ma che erano anche quelle più trafficate.
Adesso, dopo due anni, e dopo aver fatto diversi tentativi, conosco meglio quali strade siano più acessibili per gli spostamenti in bici e dove sono disseminate le varie piste ciclabili, che bisogna dire sono anche tutte diverse (quelle sul asfalto accanto alle macchine, quelle marroni sui marciapiedi, quelle separate dalla strada sui sanpietrini ....), spesso discontinue e non abbastanze segnalate. Le piste ciclabili, infatti, spesso si interrompono improvvisamente e mi è capitato più volte di scoprire che ripartivano 50 metri dopo, solo dietro l'angolo. E se l'ho scoperto, è stato per caso. Non sarebbe male, quindi, creare anche dei piccoli segnali che ti dicano dove e come continuano, le piste ciclabili.
Comunque, sono entrato nel progetto Giovani@SenzaMotori e mi sono chiesto cosa effetivamente poteva aiutare ad ampliare la Milano che si muove in bicicletta. Una rete ciclabile che sia davvero tale, su tutta la città, sarebbe un sogno e per adesso rimarrà tale.Pensando però alla mia esperienza, mi sono chiesto cosa mi sarebbe stato utile all'inizio della mia avventura milanese in bicicletta. Ho infatti sempre avuto quest'idea di volermi spostare in bici a Milano, ma poi l'avevo un pò messa da parte. Vedevo poca gente spostarsi in bicicletta. Poi i mezzi di trasporto pubblico a Milano funzionano bene, l'abbonamento non costa troppo e avevo molte altre priorità a cui pensare all'inizio (università, lavoro, scoprire Milano, dove abitare), piuttosto che cercare i percorsi ciclabili e dove farmi riparare, comprare (e poi purtroppo ricomprare) una bicicletta.
Quello che avrei voluto trovare è una guida su come vivere Milano in bicicletta. Che oltre a segnalare le piste ciclabili, mi indicasse dove poterla riparare, quindi tutte le diverse ciclofficine sparse per i quartieri di Milano. Moltissime ciclofficine fanno parte di progetti puntati sul sociale e sulla partecipazione attiva. Nella guida dovrebbe esserci una piccola descrizione di tutte le attività parallele che ogni ciclofficina offre. Ad esempio, la ciclofficina della Bovisa è anche un laboratorio educativo-riabilitativo per giovani in difficolta e/o con problematiche psicosociali,con i quali organizza a volte corsi di downhill e gite in bici.
La guida potrebbe anche riportare link a servizi internet gratuiti creati appositamente per chi gira in bici. Ad esempio http://bikedistrict.org/# o http://www.milanobicimap.it/, un sito sul modello di google maps ma pensato esplicitamente per chi si muove in bici a Milano. Basta impostare un punto di partenza e un punto di arrivo e viene visualizzato il percorso migliore da effettuare in bici. Un'altra cosa che sicuramente bisognerebbe aggiungere sono i consigli su come non farsi rubare la bici, problema enorme a Milano. Consigli molto semplici, ad esempio che tipo di catena comprare o come legare la bici nel modo migliore. Su internet esistono moltissimi opuscoli sull'argomento (ecco uno di Legambiente Padova http://www.legambientepadova.it/files/Manuale_antifurto.pdf ). Sono cose molto basilari, ma per chi comincia, sono utilissime!
Ma se tutto è già su internet, perchè creare un opuscolo cartaceo? Perchè tutte queste informazioni sulla rete le ho cercate e trovate per bisogno, e comunque mi ha richiesto tempo, che io ho deciso di impiegare ma che magari è propio quello che di solito manca. Credo invece che una piccola guida, distribuita nei teatri, nei cinema, nei bar (un pò come la distribuzione di MilanoZero) potrebbe avvicinare alla bici moltissime persone e far scoprire a chi è già ciclista urbano delle realtà che non conosce. Vorrei che questa guida fosse mirata soprattutto alle persone che solitamente non usano la bici a Milano, ma vorrei fosse anche un supporto per quelle persone che già la usano.
E se alla fine questa piccola guida farà crescere il numero delle persone che vanno in bici a Milano, aumenterà il bisogno di questa città di creare maggiori servizi per questo tipo di utenza e si spera che vivere Milano in bicicletta diventi sempre più accesibile e piacevole. Oltre che il "vivere a Milano in generale"!
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