Galletti: "In Italia pre-Cop 21 per facilitare l'accordo sul clima previsto a dicembre a Parigi"
Il ministro dell'Ambiente annuncia che "in Italia si svolgerà una pre-conferenza che serva a spianare la strada all'accordo globale previsto per dicembre a Parigi alla conferenza Onu sui cambiamenti climatici"
07 May, 2015
(ansa ambiente)
L'Italia ospiterà in ottobre la Pre-COP 21, la conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici prevista a dicembre a Parigi. Lo
ricorda il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nella newsletter
pubblicata sul sito del dicastero spiegando che "la Francia, presidente
della Conferenza Onu, ha infatti aderito alla proposta del nostro paese
si far svolgere una pre-conferenza che serva a spianare la strada
all'accordo globale sul clima che tutti auspichiamo venga firmato a fine
anno nella capitale francese".
Galletti spiega che l'Italia ha
voluto la Pre-Cop in Italia e nel semestre dell'Expo "perché intendiamo
anche in questo campo rivendicare il ruolo che il nostro paese può
svolgere in campo ambientale come player mondiale di un nuovo modello di
sviluppo. Perché abbiamo cultura, conoscenze, professionalità,
competenza tecnologica per porci come modello di sviluppo sostenibile a
livello globale".
Secondo il ministro, "l'intesa vincolante per
tutti i paesi del mondo - che indicherà da un lato la riduzione delle
emissioni di gas serra che ciascuno Stato si impegna a raggiungere e
dall'altro i progetti per affrontare le conseguenze del climate change
nelle aree più vulnerabili e le relative risorse - è infatti possibile,
vicina, ma non ancora certa. Molti restano i nodi da sciogliere, molte
le divergenze da appianare. Crediamo quindi - prosegue Galletti - che
sia utile incontrarsi prima di Parigi e sgombrare il campo in anticipo
da tutti gli ostacoli possibili in vista dell'accordo".
L'Italia, spiega ancora il ministro, "si è candidata a questo ruolo di facilitatrice perché abbiamo credito internazionale per essere
interlocutori dei grandi della terra ma anche capacità di ascolto ed
interlocuzione con i paesi poveri che da questa intesa si attendono una
strategia di sviluppo sostenibile che consenta loro di uscire da una
antica carenza di risorse e spesso di cibo". Il ministro ritiene che
"l'Italia al termine del semestre Expo, che è la più grande vetrina
mondiale sui temi dell'alimentazione e dell'energia possa e debba dare
un contributo decisivo per il conseguimento di un accordo storico".
Anche in questo caso, conclude Galletti, "abbiamo deciso di metterci la
faccia, e ci metteremo tutto il nostro impegno e la nostra capacità di
'moral suasion', perché siamo convinti che la terra con i suoi 7
miliardi di abitanti non possa più rinviare una decisione strategica per
il futuro di tutti".