Torino, il quartiere di Vanchiglia si fa sempre più sostenibile
A un anno esatto dal progetto della Circoscrizione 7 “Vanchiglia si fa sostenibile”, il quartiere è diventato il fulcro e laboratorio di iniziative sostenibili e i risultati sono tangibili
19 May, 2015
Cosa si intende quando si definisce un quartiere “sostenibile”? E come si inserisce il concetto di sostenibilità all'interno della città di Torino, più precisamente in uno dei quartieri più attivi e vivaci come Vanchiglia?
Inserito tra il centro storico della città e la confluenza dei fiumi Po e Dora, il borgo da alcuni anni ha iniziato un percorso verso la sostenibilità, soprattutto ambientale.
Nel 2013, ad esempio, sono partite alcune attività di promozione della raccolta differenziata. Con il progetto “Sentinelle dei Rifiuti”, organizzato da Eco dalle Città, si è cercato di sensibilizzare i cittadini a fare una corretta raccolta differenziata, promuovendo piccole azioni quotidiane di corretta gestione dei rifiuti prodotti, ma anche rilevando le perplessità e le difficoltà degli abitanti nel corso di diversi incontri. Una campagna che con il tempo si è arricchita utilizzando anche diverse modalità di “promozione” e “informazione”, come i “Trash Mob”. Di cosa si tratta? Di rovesciare per terra il contenuto dei cassonetti stradali dell'indifferenziato mostrando quanti rifiuti differenziabili contengano. Mai una volta che un trash mob sia andato “male”: carta, vetro, plastica, cibo, rifiuti differenziabili di ogni sorta che, per pigrizia, per mancata sensibilità o perché i cassonetti dedicati non sono in posizioni comode, finiscono irrimediabilmente insieme ai rifiuti destinati allo smaltimento invece che al riciclo.
Nel 2014 fino all'inizio del 2015 la campagna di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti è continuata e si è sommata ad un'altra importante azione di coinvolgimento degli abitanti del quartiere: il progetto della Circoscrizione 7 “Vanchiglia si fa sostenibile!”, un ciclo di incontri rivolti ai residenti per confrontarsi su temi quali la mobilità, lo sviluppo del piccolo commercio e delle reti locali e ancora la gestione dei rifiuti. Tra i risultati ottenuti, quello più significativo fino ad ora è stata l’attivazione in loco di “Torino Spazio Pubblico”, il progetto cittadino che prevede la realizzazione di attività di cura del territorio e dello spazio urbano pubblico attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini. Si pensi ad esempio ai lavori svolti sul Lungo Po Machiavelli, nel tratto pedonale tra corso San Maurizio e corso Regina Margherita.
Proprio la creazione di una rete locale di cittadini che dialogano sui temi di maggior interesse nel quartiere è stato lo spunto per un'altra attività sul territorio che ha preso il via ufficiale a partire da gennaio 2015, con il contributo di Compagnia San Paolo. Si chiama “Fare società riducendo i rifiuti” e ha l'obiettivo di mettere al centro le relazioni tra i cittadini e gli abitanti di uno stesso quartiere sul tema specifico della riduzione dei rifiuti. Numerose le iniziative promosse. Il primo passo è stato la creazione della “Social Street di via Santa Giulia e dintorni” con relativa pagina facebook dedicata. L'obiettivo è quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza o domicilio, servendosi dei social network come veicolo ma poi incontrandosi in luoghi concreti per condividere competenze, conoscenze, necessità attraverso progetti di baratto, scambio di cibo, riuso, laboratori di riciclo ecc. Ad oggi la “Social Street” è tra le più attive di Torino, e vanta numerosi incontri e iniziative, dal primo brulé solidale avvenuto a gennaio all'interno della Cooperativa sociale Johar, fino all'ultima iniziativa, che grazie all'aiuto di Food Sharing Torino e Teknè teatro insieme , è riuscita ad organizzare una merenda con frutta e verdura recuperata nei vari mercati cittadini alla quale hanno partecipato circa venti bambini dell'associazione GVV Nes (Nessuno è Straniero). Una momento di socialità che con la scusa della merenda e del gioco è riuscita a trattare la tematica dello “spreco di cibo” ad un attentissimo e divertito pubblico di bambini.
Un altro momento che fa di Vanchiglia un luogo attento all'ambiente e alle dinamiche sulla sostenibilità è il banchetto del baratto presso la Vetreria. Un appuntamento all'interno del progetto “un gesto che conta” denominato la “Domenica del baratto” che si tiene una volta volta al mese, per l'appunto di domenica, e che in pochi mesi ha visto aumentare in modo esponenziale il numero dei partecipanti. Un momento, quello del baratto alla Vetreria, che non è solo un mero scambio di oggetti che non servono più e intasano i nostri armadi, ma è sopratutto un momento che, grazie all'”Angolo della sostenibilità”, permette ai partecipanti di socializzare, di confrontarsi e scambiarsi esperienze sul tema della sostenibilità, della mobilità e di tutti quei piccoli e grandi gesti che portati avanti con costanza, nel quotidiano, si rivelano pratiche virtuose di vita.
Infine rimanendo
sul tema dello spreco, questa volta del cibo, bisogna ricordare la
mappa
“Vanchiglia salvacibo”, che cerca di rappresentare attraverso
un elemento visuale, come è quello di una mappa, i comportamenti
dei commercianti nei confronti dello spreco di cibo.
La mappa, in continuo aggiornamento e evoluzione, è una indagine
condotta da ecodallecitta.it che si prefigge l'obiettivo di
raccontare nel tempo l'evoluzione dei comportamenti degli esercenti
sul tema. La mappa è on-line e tutti possono raccontare le proprie
esperienze (scrivendo a contatti@ecodallecitta.it)
così da avere un quadro il più aggiornato possibile sulla
situazione del quartiere su di un tema così attuale, come quello
dello spreco di cibo, che a furia di parlane si rischia di perderne
il senso.
In conclusione, alla luce di tutte le attività svolte o ancora in corso, come ha risposto Vanchiglia? Una piccola vittoria sono stati i risultati delle Cartoniadi, la gara tra quartieri promossa da Eco dalle Città a chi incrementasse maggiormente la raccolta differenziata della carta. Ebbene Vanchiglia si è aggiudicata il primo premio, 10mila euro interamente destinati alle scuole del borgo.
Adesso un po' di dati sulla raccolta rifiuti del quartiere. Nel 2014 nel solo triangolo compreso tra Corso San Maurizio, Corso Regina Margherita e Lungo Po Machiavelli, sono stati prodotti 2.225 tonnellate di rifiuti indifferenziati, una media di 185t di rifiuti al mese. Questi numeri possono sembrare piccole cifre ma rappresentano circa l'1% di tutti i rifiuti prodotti a Torino. Se si considera che per ogni 100kg di rifiuti indifferenziati il 25% è costituito da organico, il 22% da carta e cartone, il 9% da plastica e l'8% da vetro ci si rende subito conto che molto può essere fatto per migliorare ulteriormente la raccolta differenziata, in Vanchiglia è possibile recuperare (in un anno) ancora 556t di rifiuto organico, 489t di carta e cartone, 200t di plastica e 178t di vetro.
I dati mostrano che è possibile differenziare ancora molto e per certi aspetti il quartiere si muove in questa direzione. I dati degli ultimi mesi raccontano una flessione della produzione di indifferenziato. A dicembre 2014 i rifiuti indifferenziati prodotti nel triangolo di Vanchiglia erano di 212,5 tonnellate, a gennaio 2015 la produzione è stata di 177,7 t registrando un calo superiore al -16%, per poi calare ulteriormente di qualche tonnellata a febbraio, attestandosi sulle 173,5 t (circa il -2,3% in meno rispetto al mese precedente).
Se è vero, dunque, che il quartiere Vanchiglia ha mostrato di essere partecipe è anche vero, come racconta Massimo Lapolla, vicepresidente della Circoscrizione 7, che ancora molto c'è da fare. “Per raggiungere tutti gli obiettivi che ci poniamo per rendere Vanchiglia un quartiere sempre più sostenile ancora bisogna attendere, ma intanto quello che possiamo fare insieme ai cittadini è progettare l'attesa”.