Essere Formichine: quando la sfida parte dai bambini e stupisce gli adulti
“Anche i grandi sono stati bambini” ci ricorda il Piccolo Principe della storia e l’esperienza di “Formichine” ci ha ricordato che sì, è possibile ritrovarci bambini che “giocano sul serio” recuperando significati smarriti nella nostra vita adulta
30 May, 2015
di Aglaia Zannetti
“Noi saremo per sempre Formichine salva cibo!” hanno urlato, in preda ad una gioia incontenibile, i piccoli della scuola materna dell’I.C. Calvino, terzi classificati del progetto pilota finanziato da Fondazione Cariplo “Formichine salva cibo. Diario scolastico contro lo spreco alimentare” : siamo certi che questa solenne promessa verrà mantenuta, e non solo da loro.
Durante i sette mesi di partecipazione alla gara per incoronare la scuola che si è maggiormente distinta per creatività e passione sul tema “spreco di cibo” mettendo in atto buone pratiche quotidiane per contrastare questo fenomeno a scuola come a casa, noi di Eco dalle Città da promotori dell’iniziativa siamo presto diventati un po’ allievi e un po’ bambini e abbiamo imparato più di quanto pensassimo di insegnare.
I diversi contributi delle Formichine salva cibo arrivati in redazione e pubblicati sul nostro portale ci hanno strappato sorrisi e emozioni, lasciandoci spesso stupiti per la normalità con la quale temi di difficile soluzione, come quello dello spreco alimentare, della penuria delle risorse naturali e della loro (sempre più complessa) equa distribuzione sono stati affrontati , elaborando proposte che hanno centrato il cuore del problema, mettendo da parte implicazioni e complicazioni che appartengono al mondo dei “grandi” e che i bambini trovano del tutto naturale escludere per guardare alla sostanza.
Creatività, empatia, solidarietà, sensibilità, inclusione, entusiasmo, emergono chiaramente dai contributi realizzati dalle Formichine, sapientemente guidate da maestre che hanno saputo mettersi da parte al momento giusto per lasciare spazio alla visione e alle parole dei loro allievi, un circolo virtuoso nel quale ci siamo ritrovati anche noi, spettatori di uno spettacolo dove i protagonisti sono state la fantasia e la convinzione sincera di poter cambiare le cose, partendo dalla quotidianità.
Favole sul cibo, improvvisazioni teatrali (dove succede anche di vestire i panni delle formiche e pensare come loro) disegni (magari ispirati da opere d’arte, perché c’è una relazione forte tra arte e cibo) filastrocche, poesie, cartelloni con slogan contro lo spreco, costruzione di self –service per uccellini (così neanche il pane secco e la buccia della frutta vanno perse) e ancora ….coltivazione della terra per avere frutta e verdure da mangiare con gusto, condivisione di ciò che avanza con chi ne ha più bisogno …. le Formichine hanno inventato, sperimentato, scoperto e ricordato per capire che il cibo è qualcosa di vivo e vitale e ha una sua storia, bella, da raccontare.
Proseguire su questa strada che abbiamo cominciato a tracciare è il nostro desiderio per il prossimo anno, coinvolgendo sempre più scuole, una vera e propria invasione di formiche mai stanche di impegnarsi e divertirsi.
La sfida parte da loro, sta a noi adulti ascoltare e accoglierla.