Il pane Papale per Casa Santa Luisa
Situata in via Nizza 24 a Torino, Casa Santa Luisa è una struttura che offre la colazione a persone senza dimora. Da maggio ha un nuovo donatore di pane: la Panetteria Papale
16 June, 2015
Nell’ambito del
progetto “Fare società riducendo i rifiuti”, Eco dalle Città ha trovato nella panetteria
Papale la piena quanto preziosa disponibilità a cedere il pane invenduto a Casa
Santa Luisa di via Nizza 24, una struttura che offre la colazione a persone
senza dimora. Suor Cristina, Coordinatrice servizi accoglienza e
colazione, spiega: «Casa Santa Luisa viene gestita dalle Figlie della Carità di San
Vincenzo de’ Paoli e da volontari. In media accoglie 150 persone al giorno e ogni
mese sono circa 3000 le colazioni offerte, dal lunedì al sabato, dalle 7:15
alle 8:30. I nostri amici senza dimora trovano da noi un'aria di casa». Quando
viene chiesto in cosa consiste la colazione, suor Cristina racconta: «Offriamo loro
latte caldo, tè, pane e biscotti. Alcuni prodotti li compriamo, il latte ce lo
donano, ma se manca lo si compra. Per la colazione abbiamo bisogno anche di
pane, che normalmente ci viene dato dalle scuole che aderiscono al progetto “Il
buon samaritano”. In questo periodo dell’anno in cui le scuole finiscono le
loro attività, la fornitura di pane per noi è diventata carente. Ecco perché le
donazioni della Panetteria Papale sono molto importanti».
«Offrire la colazione a chi ne ha necessità, – prosegue con passione suor Cristina – significa alimentare relazioni, poiché la finalità è sì quella di soddisfare i bisogni primari, ma soprattutto si cerca di offrire un clima di casa, che permetta di stringere legami».
I gestori della Panetteria Papale sono felici di donare il pane invenduto alle suore, ma questa buona pratica risente di complicazioni burocratiche. Gisella, figlia del titolare, spiega: «Noi continuiamo a donare, avvisiamo le suore quando in negozio si hanno delle eccedenze di pane e loro vengono a ritirarle sempre puntuali. Però, se la Finanza le ferma all’uscita dal negozio, e non presentano lo scontrino, è un problema. Rischiamo sempre di essere multati. Ci siamo rivolti al nostro commercialista per trovare una soluzione, ma secondo lui dobbiamo emettere uno scontrino. Come si può fare lo scontrino per del pane che non vendiamo e che diamo in beneficenza?» La domanda è senz’altro legittima e richiede una risposta immediata. Gisella continua: «Ci serve per forza un documento per il trasporto in cui dichiarare quanti chilogrammi di pane, destinati alla beneficenza, escono dal negozio. Di conseguenza, il pane deve essere sempre accompagnato da una bolla in cui bisogna indicare il peso esatto. Non basta un singolo documento in cui si dichiara, una volta per tutte, che il pane viene ceduto a Casa Santa Luisa».
Si auspica che venga trovata al più presto una soluzione, anche perché questo cavillo burocratico può frenare iniziative simili che combattono lo spreco alimentare.