PUMS, Piano Urbano Mobilità Sostenibile: le richieste di Ciclobby, GenitoriAntiSmog e Legambiente al Comune di Milano
"Sosta auto sempre a pagamento, limitazioni anche alle moto, un approccio diverso alla ciclabilità", tra le richieste di Ciclobby, Genitori Antismog e Legambiente riguardo il PUMS del Comune. "PUMS positivo, ma ci vuole più coraggio"
29 June, 2015
FIAB Milano Ciclobby, Genitori Antismog e Legambiente Lombardia sono scese in campo in merito al PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Milano, ovvero la strategia che l'amministrazione cittadina dovrebbe approvare, a breve, per definire azioni di governo e priorità infrastrutturali in materia di mobilità pubblica e privata dei milanesi e di tutti coloro che utilizzano lo spazio urbano per i loro spostamenti.
Le osservazioni, che ciascuna associazione ha già presentato indipendentemente all'amministrazione comunale nell'ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), muovono da angolature differenti - FIAB Ciclobby maggiormente incentrata sulla mobilità e la ciclabilità, Genitori Antismog con focus sull'inquinamento dell'aria e la qualità della vita, Legambiente Lombardia sui trasporti e la dimensione metropolitana - ma guardano, come sottolineato anche dai tre presidenti – Eugenio Galli, Marco Ferrari e Damiano Di Simine - tutte nella stessa direzione, giudicando positivamente il PUMS, ma chiedendo che sia più coraggioso e determinato.
In particolare, in relazione alle indicazioni del Piano sulla politica della sosta, le associazioni chiedono all'amministrazione di eliminare l'uso gratuito dello spazio pubblico per la sosta su tutto il territorio urbano, eliminando quindi anche il privilegio dei residenti, e limitando gli spazi di sosta su strada, ai fini di un più razionale utilizzo dei parcheggi in struttura, oggi molto sottoutilizzati soprattutto per quanto riguarda i posti auto a rotazione. Inoltre, i marciapiedi, i parterre dei viali alberati e tutte quelle situazioni dove oggi la sosta è abusiva ma “tollerata” vanno restituiti alle persone e alla città «Tali misure possono conseguire effetti anche più importanti – ha sottolineatp il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine – oltre che maggiormente distribuiti, in termini di riduzione del traffico, rispetto alla sola estensione di AreaC, ma occorre da subito una chiara volontà da parte della politica ed una profonda azione di modifica di abitudini ormai consolidate a ritenere il suolo pubblico come un territorio semplicemente a disposizione per la sosta veicolare, anche con un forte irrigidimento di controlli e sanzioni».
Un altro tabù che secondo le tre associazioni il PUMS deve affrontare in modo più incisivo è quello relativo alle moto e ai motorini. I Genitori Antismog hanno presentato diversi studi che evidenziano come, a parità di chilometri percorsi, moto e motorini possono risultare più inquinanti rispetto alle auto. Non si ravvede quindi l’esigenza di incentivare questa forma modale di trasporto, anche in misura maggiore rispetto alle biciclette.«Chiediamo che moto e motorini vengano equiparati alle automobili – ha sostenuto Marco Ferrari, presidente dei Genitori Antismog – quindi prevedendo forme di tariffazione per l'accesso ad AreaC, il divieto di transito sulle corsie preferenziali e l'eliminazione degli stalli sui marciapiedi riconvertendoli in rastrelliere per bici».
Sul tema della ciclabilità, secondo le tre associazioni il PUMS delude sia sul piano quantitativo, sia su quello qualitativo. Negli obiettivi numerici, il Piano prevederebbe infatti una crescita modesta in 10 anni (dal 5,7% al 7,1%); inoltre, esso ripete con insistenza l’enfasi sulle soluzioni “infrastrutturate” (le piste ciclabili in sede protetta) come strumento prioritario per lo sviluppo della ciclabilità, pur affermando che queste portano implicitamente alla frammentazione dei percorsi a causa di “attività commerciali e consegne di merci, domanda di sosta, flussi pedonali e linee del trasporto pubblico locale” – e così dimenticando che la prima e più importante questione che le azioni per la difesa e diffusione della mobilità ciclistica urbana devono saper affrontare è quella della costruzione di un contesto generale "amico" della bicicletta. Grande rilevanza, ai fini della sicurezza delle utenze vulnerabili, e quindi anche per favorire lo sviluppo della Mobilità Nuova, riveste in tal senso il tema della velocità del traffico. «A maggior ragione in una situazione di risorse scarse e con la complessità di una città come Milano, una simile insistenza sulle soluzioni infrastrutturate ci sembra riduttiva e pericolosa. Se il capitolo sulla ciclabilità non viene profondamente rivisto, il PUMS rischia di essere un'occasione persa per affrontare finalmente in modo organico il tema della mobilità ciclabile – afferma Eugenio Galli, presidente di FIAB Ciclobby – mancando anche ciò che chiediamo ormai dal 2006: un vero biciplan che avvicini Milano alle esperienze più virtuose di città italiane ed europee in cui oltre un terzo degli spostamenti urbani avviene in sella a una bici».
Genitori Antismog e Legambiente chiedono infine che il PUMS preveda dei progetti di pedonalizzazione che siano anche delle avanguardie della trasformazione urbana in atto: far diventare i corsi Buenos Aires e Vercelli centri commerciali naturali, chiudendoli al traffico, e trasformare i cavalcavia Serra-Monteceneri e Corvetto in giardini pensili «A significare l'inizio di un percorso culturale che ci porterebbe, nei prossimi decenni, ad archiviare il periodo storico della città ostaggio dell'automobile, conservando tali cavalcavia come testimonianze di un'epoca che ha fatto parte della storia di Milano, ma – come ogni periodo storico – si è conclusa ed è stata superata dalle evoluzioni avvenute nelle tecnologie, nei servizi e nei comportamenti dei cittadini».
Le osservazioni complete al PUMS di GenitoriAntiSmog
Le osservazioni complete al PUMS di Legambiente Lombardia
Le osservazioni completa al PUMS di Fiab Ciclobby
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