"Raccolte incentivate": il parere di Corepla e CiAl
Dopo la nostra indagine sulle raccolte incentivate, abbiamo chiesto un parere in merito al direttore di Corepla, Giorgio Quagliulo e al direttore di CiAl Gino Schiona
10 July, 2015
Di recente ci siamo occupati del fenomeno delle “raccolte incentivate", per fare ulteriore chiarezza su queste macchinette abbiamo chiesto il parere al direttore di Corepla, Giorgio Quagliulo e al direttore di CiAl,
Gino Schiona. Molto netta la posizione di Quagliulo: «non ci facciamo
paladini della legalità e quelle macchinette, secondo il parere del
Ministero dell'Ambiente, datata 09/03/2015, inviata al comune di Caiazzo
che aveva chiesto al Ministero di esprimersi a riguardo, ha decretato
che i punti di raccolte incentivanti sono illegali. Questo secondo
l'Articolo 218, comma 1 lettera f) del decreto legislativo 152/06 e
viola l'Articolo 184, comma 2 lettera a) che classifica i rifiuti
conferiti in questi dispotivi come rifiuti domestici e in quanto tali
devono essere gestiti dai Comuni in regime di privativa. Pertanto,
l'insatallazione di macchinari per la raccolta di rifiuti presso
strutture di vendita ed il trasporto e la gestione dei rifiuti raccolti
effettuata da soggetti privati, diversi dal Comune, dal gestore del
servizio pubblico, o dai soggetti autorizzati ai sensi della normativa
vigente quali Consorzi di recupero di imballaggi o sistemi collettivi o
individuali di recupero di pile e accumulatori o RAEE ecc...
costituiscono violazione della normativa vigente in materia di rifiuti».
Quagliolo ha spiegato anche che «Comuni e consorzi devono raggiungere
una certa percentuale di raccolta differenziata e, queste macchinette
vanno a sottrarre una percentuale di differenziata, prima al Comune e in
seconda battuta al Consorzio di riferimento. Pertanto è un sistema che
non ci convince».
Gino Schiona ha spiegato più nei dettagli il
sistema delle raccolte incentivate, «queste macchinette - ha spiegato
Schiona -sono una moda molto attrattiva, soprattutto vedendo all'estero.
Il modello tedesco è un modello difficilmente sostenibile, infatti ha
dei costi di gestione molto elevati, ma è un sistema che funziona con il
concetto dell'incentivo del reso dei vuoti. Negli ultimi quindici anni
è diminuito il peso della lattina e in Italia c'è una media di consumo
pro capite annuo di 30/35 lattine. Facendo due conti quindi è un sistema
che non conviene, perché ha dei costi parecchio elevati e un incentivo a
chi conferisce le lattine minimo. Quindi, non penso che le persone
accumulino in casa lattine e bottogliette di plastica da portare poi
appositamente nei centri privati dove sono installate queste
macchinette. Senza contare che molti centri commerciali raccolgono solo
bottiglietta acquistate esclusivamente al suo interno e non quelle prese
da altre parti. Noi di CiAl raccogliamo lattine provenienti da queste
macchinette, ma sono dispositivi installati dal Comune, che quindi non
sottraggono quella percentuale di raccolta differenziata che devono
raggiungere Comuni e Consorzi, come ha giustamente spiegato Quagliulo».
Schione ha fatto poi una considerazione sulla soluzione migliore a suo
avviso per migliorare la percentuale di raccolta differenziata «noi di
CiAl auspichiamo una buona decisione politica e una buona gestione per
intensificare la raccolta differenziata, anche mediante il porta a porta».