La Tari rivista costerà meno solo a ristoranti e pizzerie
Ambulanti e ipermercati pagheranno il 9 per cento in più toccherà - di Gabriele Guccione da La Repubblica del 15/07/15
14 July, 2015
di Gabriele Guccione da La Repubblica del 15/07/15
Toccherà gli ambulanti che vendono alimentari, i bar, le birrerie, gli ipermercati, e in misura minore (+1%) i banchi dei coltivatori diretti e i piccoli alimentari.
Toccherà gli ambulanti che vendono alimentari, i bar, le birrerie, gli ipermercati, e in misura minore (+1%) i banchi dei coltivatori diretti e i piccoli alimentari.
Chi è causa del suo male pianga se stesso, dice la saggezza popolare. Erano stati proprio gli ambulanti a chiedere di ridiscutere il vecchio studio sulla ripartizione per categorie della produzione di rifiuti che era servito per elaborare le tariffe Tarsu. Erano convinti che, a distanza di 10 anni dall’ultimo studio dell’Ipla, fossero giunti a produrre meno immondizia. E invece, al termine della pesatura dei rifiuti condotta da Amiat e Ipla a gennaio nei mercati cittadini, nei bar, nei ristoranti e negli ipermercati campione, si è scoperto che (tranne nel caso di ristoranti e pizzerie, che infatti godranno di uno sconto del 3 per cento sulla Tari) gli altri non hanno affatto diminuito la propria produzione. Ma anzi, l’hanno aumentata. La conseguenza: per queste categorie la Tari aumenterà fino al 9 per cento.
In testa ci sono i banchi alimentari dei mercati, per i quali la tassa aumenterà del 7,88 per cento nonostante, specifica la delibera sulle tariffe Tari all’esame della Sala Rossa, “in base all’indice di produzione specifico dei rifiuti avrebbero dovuto avere un incremento superiore al 60 per cento”. Altro che “studio farlocco e superato dai tempi”, come lamentavano gli ambulanti ai tempi della rivolta dei forconi. Se si fossero tenuti quello precedente si sarebbero evitati un bell’aumento.
Non andrà tanto meglio a bar-birrerie e ipermercati: li attende un rincaro del 6 per cento. In un caso, stando ai meri risultati matematici della nuova “pesatura”, avrebbero dovuto scontare un aumento del 20 per cento, nell’altro del 60 per cento. L’amministrazione, per non creare sollevazioni di popolo, ha comunque deciso di applicare “una perequazione”, precisa in delibera l’assessore ai Tributi, Gianguido Passoni, procedendo con aumenti graduali. L’aumento sarà più contenuto, pari all’1 per cento, per i banchi dei contadini e per i piccoli negozi alimentari sotto i 250 metri quadrati. “L’incremento – sottolinea la delibera – sarebbe dovuto essere del 20 per cento».