Esa e Aea unite per il monitoraggio dell'ambiente in Europa, grazie al satellite Sentinel 2A
Siglato il protocollo d'intesa tra le due agenzie che prevede il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico, dell'ambiente urbano e degli impatti sui fragili habitat europei
17 July, 2015
L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) e l'Agenzia spaziale europea (ESA) hanno firmato un protocollo d'intesa, che definisce gli obiettivi e le aree di cooperazione nel campo dell'osservazione della Terra e dell'ambiente per i prossimi anni.
I dati satellitari, come quelli
raccolti dall'ESA,
sono una
componente fondamentale
della conoscenza e dell'analisi
ambientale.
Le immagini
satellitari e le relative
misurazioni di un soggetto in un ben
determinato momento migliorano
il monitoraggio ambientale, determinando
la nascita e il miglioramento di
politiche ambientali basate
sull'analisi dei dati,
finalizzate a una
migliore gestione ambientale.Il protocollo d'intesa
stabilisce gli obiettivi
per lo scambio di conoscenze scientifiche e di informazioni tecniche
tra le agenzie, fornendo le basi per il reciproco accesso ai dati e
alla promozione di attività congiunte.
Una nuova
attività riguarda l'uso dei dati
satellitari di Sentinel-2A
all'interno del Copernicus
Land Monitoring Service, che fornisce
informazioni sulla copertura del territorio e sui
cambiamenti di
destinazione
del suolo,
nonché alle
variabili relative alla vegetazione
e al ciclo
dell'acqua. Il
satellite Sentinel-2A,
lanciato il 23 giugno 2015, è il principale fornitore di dati
satellitari per il Copernicus
Land Monitoring Service e sarà
coordinato dall'Agenzia Europea dell'Ambiente.
La risoluzione
spaziale di Sentinel-2A e la
sua copertura geografica sono
progettate in
modo tale che i dati raccolti vengano
utilizzati in maniera ottimale per il controllo del territorio.
L'Agenzia Europea dell'Ambiente
beneficerà di questi dati in molti non
solo per le sue
annuali relazioni ambientali, ma anche per
monitorare le trasformazioni
dell'ambiente urbano europeo,
i cambiamenti e
gli impatti sui fragili habitat europei,
e le conseguenze
del cambiamento climatico sul territorio
europeo
Il memorandum d'intesa è
stato firmato da Hans
Bruyninckx, direttore esecutivo dell'AEA, e Volker
Liebig, direttore
dei programmi di osservazione della Terra per
conto dell'ESA, ed è entrato in vigore dal
momento in cui è stato firmato, ovvero da mercoledì 15 luglio 2015.
Il protocollo d'intesa prevede il monitoraggio dei seguenti Stati: Albania, Armenia, Austria, Azerbaijan, Biellorussia, Belgio, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Iralanda, Italia, Kazakhstan, Kosovo (UNSCR 1244/99), Kyrgyzstan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussenburgo, Malta, Moldova, Principato di Monaco, Montenegro, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tajikistan, Macedonia, Turchiay, Turkmenistan, Ucraina, Gran Bretagna, Uzbekistan.