Rallentare il riscaldamento globale conviene
Il rapporto Citi indica come ridurre l’inquinamento sia una scelta vincente anche sul fronte del risparmio economico
10 September, 2015
di Dana Nuccitelli – The Guardian – traduzione: Laura Tajoli
La Citi Global Perspectives & Solutions, una divisione
della banca Citibank (il terzo istituto di credito americano) ha recentemente
pubblicato un rapporto per vakytare i benefici economici di un futuro
all’insegna del basso utilizzo del carbone e dei suoi derivato. Il documento ha
preso in considerazione due scenari possibile; “Inazione”, continuare a
comportarsi come sempre, e “Azione”, che invece implica una transizione verso
un mix energetico che punta a escludere progressivamente il carbone.
Una delle cose più interessanti emerse dalla ricerca è che i costi di investimento per i due scenari sono quasi identici. In realtà, grazie ai risparmi dovuti alla riduzione dei costi di carburante alla rinnovata efficienze energetica, lo scenario Azione è leggermente più economico di quello Inazione. È un dato, questo, che confuta uno degli argomenti a sfavore dell’attività a favore del clima è cioè che è troppo costosa: alcuni oppositori sono addirittura arrivati al punto di dichiarare che l’eliminazione dell’inquinamento da carbone avrebbe generato una catastrofe economica. Al contrario, il rapporto Citi sottolinea che gli investimenti a favore del clima farebbero risparmiare soldi, senza considerare, poi, il grande abbassamento dei costi che deriverebbe dal non dovere intervenire per rimediare ai disastri climatici.
Il documento Citi infatti evidenzia che i costi derivati dai danni climatici potrebbero arrivare a 50 miliardi di dollari se l’aumento di temperatura raggiungesse i 4,5°C. Anche un riscaldamento moderato, intorno ai 2,5°C comporterebbe un costo elevato: 30 miliardi di dollari.
Ne deriva, sostiene il rapporto, che ridurre l’inquinamento da carbone e il conseguente riscaldamento globale avrebbe un risvolto positivo anche sul fronte dell’economica. Altre indagini sono giunte alla stessa conclusione, e per questo motivo gli economisti sono in genere d’accordo sulla necessità di ridurre l’inquinamento da carbone.
Ecco perché il Citi rapporto si chiede: se la riduzione del riscaldamento globale è conveniente anche dal punto di vista economico, che cosa stiamo aspettando?
L’industria dei carburanti fossili è molto influente presso i governi di tutto il mondo, riescono a diffondere disinformazione e incertezza circa la scienza e l’economia ambientale e spendono miliardi di dollari in campagne e contributi ai candidati politici americani per rimandare la transizione energetica verso fonti meno inquinanti da cui trarrebbero beneficio la maggioranza delle persone e delle economie. Non possono, però modificare le realtà scientifiche ed economiche che indicano che dobbiamo minimizzare i danni che l’uomo ha provocato a causa del riscaldamento globale. Come conclude il rapporto Citi, la conferenza internazionale sul clima a Parigi che si terrà alla fine di quest’anno fornirà ai leader del mondo l’opportunità per impegnarsi nella riduzione del riscaldamento globale per il benessere della maggioranza della popolazione e non per la ricchezza di pochi potenti interessi petroliferi.