Semestre europeo in Lussemburgo. Primo incontro dedicato agli spostamenti in bici
Il prossimo 7 ottobre in Lussemburgo i Ministri dei Trasporti dei paesi aderenti all’Unione Europea si riuniranno per la prima volta in un incontro dedicato esclusivamente alla bicicletta come mezzo di trasporto
12 September, 2015
di Lello Sforza
L’iniziativa, assunta nel semestre di presidenza lussemburghese dell’Unione Europea, è del Ministro dei Trasporti del Lussemburgo,François Bausch. Di tale eccezionale avvenimento ne da notizia l’European Cyclists’ Federation, l’organizzazione federativa con sede a Bruxelles che raggruppa tutte le associazioni che si occupano di mobilità in bicicletta.
Da vice sindaco con delega alla mobilità François Bausch ha realizzato piste ciclabili e l’immancabile bike sharing. Ma se non fosse stato da sempre, lui per primo, un utilizzatore quotidiano della bicicletta come mezzo di locomozione per muoversi in città e per recarsi al lavoro, probabilmente questo primo storico incontro non avrebbe visto mai la luce. Il significato si rafforza ancor di più perché organizzato nel semestre lussemburgehe di presidenza dell’Unione Europea.
Dato il gran numero di obiettivi di Bruxelles nella lotta ai cambiamenti climatici, ai consumi energetici e all’inquinamento da traffico, evidentemente Monsieur François Bausch è del parere che un aumento della ripartizione modale di spostamenti in bicicletta contribuirebbe direttamente a raggiungere tali obiettivi. D’intesa con la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo egli ritiene che la Commissione europea debba sviluppare una propria strategia per la promozione dell'uso della bicicletta.
“Il fatto che la mobilità urbana sia un fatto locale non vuol dire che la Commissione non debba intervenire. In un sistema di trasporto multimodale la bicicletta può soddisfare il suo pieno potenziale in Europa, solo se gli Stati membri e la Commissione europea svolgono pure la loro parte”, ha dichiarato il Ministro ciclista.
Da Ministro dei Trasporti François Bausch sta lavorando affinchè la mobilità ciclistica in Lussemburgo sia inclusa come modalità di trasporto a tutti gli effetti in qualsiasi pianificazione della mobilità multi- modale. Una delle sue prime azioni appena diventato Ministro è stata di istituire le “unità di mobilità attiva”, una nel suo Ministero, l’altra in quello ai Lavori Pubblici, affinchè verifichino che ciascun progetto di infrastrutture pubbliche, prima di arrivare sulla sua scrivania, siano permeabile a ciclisti e pedoni. Altrimenti provvedono di conseguenza.
All’inizio dell’anno il Parlamento del Lussemburgo, all’unanimità, ha approvato la sua proposta di raddoppiare la rete ciclabile nazionale. 1.400km di infrastrutture ciclabili di alta qualità fungeranno da struttura portante alla rete ciclabile locale, per favorire la mobilità di tutti i giorni verso i luoghi di studio e lavoro. I Comuni riceveranno assistenza tecnica and finanziamenti per creare la loro rete ciclabile collegata a quella nazionale.
C’è grande attesa, quindi, per il primo incontro mai avvenuto prima d’ora tra tutti i Ministri dei Paesi dell’UE. Molti stimoli e suggestioni perverranno, nel corso del meeting del 7 ottobre, anche partecipando anche ad una serie di manifestazioni organizzate per l’occasione sulla qualità urbana e sulla ciclabilità alla presenza di due architetti danesi famosi in tutto il mondo come Jan Gehl e Mikael Colville Andersen, che hanno saputo coniugare sviluppo urbanistico e mobilità per le persone (e non solo per le auto).
Non si può che essere grati per questa iniziativa che seguiremo anche noi con molta attenzione. Chissà se anche il nostro Ministro italiano, Delrio, parteciperà all’incontro e con quale spirito e con quale voglia di fare tornerà a casa. Sappiamo benissimo della sua attenzione alla bicicletta: egli stesso è un ciclista urbano; è stato sindaco di una delle città italiane regina della bicicletta (a Reggio Emilia una quindicina di anni fa sono nati uno dei primo Uffici comunali Mobilità Ciclistica e il primo esperimento italiano di bici-bus, un sistema di accompagnamento dei bambini a scuola in bici); da presidente ANCI è stato il promotore degli Stati Generali della Bicicletta. Ma da Ministro ci saremmo aspettati un impulso deciso alla politica delle mobilità ciclistica in Italia che, come pure sostiene il suo collega lussemburghese è parte dell’interno sistema di mobilità multi-modale e di qualsiasi infrastruttura trasportastica e opera pubblica. Ci saremmo aspettati un riconoscimento non solo di singoli pezzi di itinerari ciclabili, ma dell’intera rete ciclabile nazionale Bicitalia, pure voluta dal CIPE con una sua deliberazione del lontano 2001, quale infrastruttura strategica di livello nazionale per la mobilità, che molte Regioni hanno successivamente preso come punto di riferimento per la propria pianificazione ciclabile; l’istituzione di un Dipartimento unico nazionale per la mobilità ciclistica per mettere insieme le poche e confuse competenze sparse tra i diversi Ministeri e il suo stesso Ministero; l’inserimento delle infrastrutture ciclabili e dell’intermodalità bici e sistema di trasporto collettivo nei programmi nazionali di investimento.
Vedremo cosa succederà.
(in foto F. Bausch, ministro Trasporti Lussemburgo)