Scandalo Volkswagen, le emissioni truccate non riguardano solo gli Usa
Si parla di 10 milioni e mezzo di auto in tutto il mondo interessate da possibili “trucchi” nelle emissioni. Il ministro dei Trasporti tedesco ha istituito una commissione d'inchiesta e anche la Commissione europea si prepara
23 September, 2015
La vicenda dei dispositivi truccati per “aggiustare” i limiti delle emissioni delle auto Volkswagen negli Stati Uniti ha allertato le autorità ambientali in Germania. Il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, ha istituito una commissione d'inchiesta che dovrà verificare se i veicoli Vw siano conformi alle norme tedesche ed europee. La casa autombilistica di Wolfsburg, dopo le prime verifiche, ha infatti ammesso che il software di controllo incriminato non riguarda solo i modelli destinati al mercato statunitense. I conti son presto fatti: l'Epa, l'ente di
controllo Usa, afferma di aver calcolato in 482 mila le auto
tedesche truccate, quindi al conto mancherebbe tutta la restante parte degli 11 milioni che Volkswagen ha detto, con una nota ufficiale, di aver alterato negli ultimi cinque anni con destinazione "worldwide". La truffa è quindi mondiale.
"Questo inganno non ha frodato solo i clienti - ha detto lunedì 21 settembre la presidente dell'Agenzia federale per l'ambiente, Maria Krautzberger - È una truffa che incidendo sulla qualità dell'aria mette in pericolo la salute di tutti". Anche secondo Krautzberger è lecito pensare che "le emissioni reali di inquinanti siano superiori ai valori dei test anche in Germania". Al di là delle frodi, i dati di cui si è già in possesso non sono di certo confortanti Lo scorso anno, il 62 per cento delle misurazioni dei gas di scarico ha superato il valore limite UE per il biossido di azoto nelle città tedesche e le auto diesel nelle rilevazioni hanno "una parte significativa".
La ministra dell’ambiente tedesco, la socialdemocratica Barbara Hendricks si è detta sconvolta e sorpresa per i trucchi usati dal gruppo Volkswagen negli Stati Uniti e riguardo alle pesanti sanzioni che l'azienda potrebbe subire oltreoceano ha detto che “non sarebbe una cattiva idea dare tale somma al Change Fund dell’Onu”, che dovrebbe dare ai Paesi in via di sviluppo i mezzi per combattere il cambiamento climatico e adattarsi alle sue conseguenze.
Anche la Commissione europea è preoccupata e si consulterà sul che fare con i 28 Stati membri. Lucia Caudet, portavoce della Commissione Ue per il Mercato Interno, ha detto: “Dobbiamo essere assolutamente certi che l’industria rispetti i limiti per le emissioni. Ora è troppo presto per trarre conclusioni. È prematuro dire se sia necessaria qualsiasi misura di sorveglianza specifica anche in Europa e se i veicoli Volkswagen venduti in Europa abbiano lo stesso difetto. Stiamo comunque prendendo in esame la questione molto sul serio. Siamo in contatto con l’azienda e l’Agenzia Usa per l’Ambiente”.
Lunedì 21 settembre il ministro dell’Ambiente italiano, Gian Luca Galletti, ha chiesto rassicurazioni a Volkswagen Italia sull’effettivo rispetto della normativa in materia di emissioni e inquinamento dell’aria per le vetture vendute sul mercato italiano e martedì, con una lettera indirizzata a Massimo Nordio, l’amministratore delegato e direttore generale di Volkswagen Group Italia, Galletti ha chiesto ufficialmente informazioni sulle vetture vendute da noi. “Ho appreso con preoccupazione le risultanze delle indagini – scrive Galletti – e le chiedo di volermi fornire elementi oggettivi che nelle autovetture commercializzate in Italia non siano stati installati accorgimenti tecnici analoghi volti ad alterare i dati emissivi da test rispetto alla realtà”.
(foto http://autoya.info)