Da Parigi a Milano passando per Atene, il banchetto di recupero per 5000 persone
Si chiama Feeding the 5000 ed è un banchetto pubblico in cui si offre da mangiare a 5000 persone utilizzando solo cibo di recupero. Un evento che in pochi anni è diventato un appuntamento mondiale
28 September, 2015
Organizzare un banchetto pubblico per 5000 persone utilizzando cibo di recupero sembra un'impresa al limite del possibile, eppure in pochi anni è diventato l'evento di punta dell'organizzazione ambientalista Feedback che si batte per porre fine allo spreco alimentare a livello mondiale. Il primo Feeding the 5000 si tenne a Londra nel 2009, a Trafalgar Square, dopo di che si è rapidamente diffuso in tutto il mondo: da Parigi a Dublino, passando per Manchester, Amsterdam, Varsavia, Budapest e arrivando fino a Sidney, Vancouver, New York e Nairobi. I prossimi appuntamenti in programma sono ad Omaha, in Nebraska, il 4 ottobre, ad Atene l'11, a Milano il 17 e a Brighton in Inghilterra il 29.
Feeding the 5000 non è solo un banchetto che permette di salvare dalla spazzatura decine di tonnellate di cibo ancora buono, ma anche l'occasione per mettere insieme le organizzazioni che si impegnano a livello locale nel combattare lo spreco alimentare invitandole a lavorare in sinergia. I partecipanti inoltre vengono invitati a firmare una carta d'intenti in cui s'impegnano a ridurre individualmente i propri sprechi di cibo e chiedono ai governi e al mondo economico di fare lo stesso.
È chiaro che il valore politico dell'iniziativa, in un mondo dove un terzo del cibo che si produce viene gettato via, dipende molto dal grado di sensibilizzazione e coinvolgimento che si riesce ad ottenere nei diversi paesi. In Francia, ad esempio, l'Assemblea Nazionale ha approvato nel maggio scorso una legge che vieta ai supermercati di gettare nella spazzatura l'invenduto ancora utilizzabile ed eventi come Feeding the 5000 possono solo agevolare cambiamenti in questo senso. L'esempio francese tuttavia è ancora un'eccezione. Nella maggior parte dei paesi ricchi le eccedenze alimentari sono la norma. Come sottolinea Tristram Stuart, cofondatore di Feedback nonché uno dei maggiori attivisti mondiali nella lotta allo spreco, “il cibo viene considerato una risorsa inesauribile a impatto zero, mentre per produrlo servono risorse energetiche, idriche, campi da coltivare che nel tempo si impoveriscono, e si genera inquinamento a vari livelli”.