Pane e Farina. I bambini non sprecano! Le origini
Come è nata l’idea di uno spettacolo di teatro cucina per parlare ai ragazzi di spreco alimentare in occasione dell’evento, promosso da Eco dalle città e Cariplo, “Lost in food- persi nel cibo”
01 October, 2015
di Aglaia Zannetti
Di teatro a scuola se ne parla e se ne fa ( con metodi e risultati più o meno interessanti ed efficaci) ormai da decenni e il cosiddetto teatro ragazzi è penetrato, sempre più spesso affidato a professionisti del campo, all’interno degli istituti scolastici come approccio educativo a tutto tondo affiancato in orario curriculare alle materie tradizionali o inserito come attività extrascolastica.
La positiva esperienza della prima edizione di Formichine salva cibo ci ha lasciato diverse eredità e parecchi spunti sui quali riflettere; partendo dai bisogni e dai desideri espressi dai bambini , sin dall’inizio protagonisti assoluti del percorso proposto da “Formichine”, abbiamo potuto osservare come in molti casi, tra le classi che hanno preso parte al concorso, sia nata spontaneamente l’esigenza di esprimersi attraverso un linguaggio teatrale. A partire dalle entusiastiche dichiarazioni dei piccoli vincitori della primaria Luigi Galvani che hanno detto di voler partecipare alla seconda edizione del concorso realizzando uno spettacolo sullo spreco, il teatro sembra occupare un posto rilevante tra le preferenze e le scelte dei bambini.
In vista del ritorno delle Formichine tra i banchi scolastici, abbiamo dunque pensato di realizzare uno spettacolo di teatro cucina che avesse come protagonisti proprio i bambini e che potesse rivolgersi principalmente a un pubblico giovane.
Sulla scorta della mia personale esperienza come insegnante di teatro, attività che svolgo da diversi anni in parallelo al giornalismo, ho dunque avuto “carta bianca” dal nostro Direttore Paolo Hutter per un primo esperimento di messa in scena di uno spettacolo che parlasse del tema dello spreco di cibo partendo da racconti e suggestioni legate all’ alimento simbolo comune a molti popoli e tradizioni, il pane.
In scena giovanissimi allievi attori della Compagnia Futuriamo (ribattezzata per l’occasione Compagnia Zerospreco- Futuriamo) alle prese con impasti di farina, acqua, olio, lievito e sale : 25 kg di farina, 5 litri di olio, gentilmente offerti da Milano Ristorazione, un tavolo di legno e molta immaginazione per questa rappresentazione nella quale i bambini hanno dimostrato come un tema così vasto e ricco possa trovare una sua naturale dimensione. Quella teatrale appunto, grazie alla quale le parole, le riflessioni e i concetti prendono corpo sul palcoscenico, staccandosi così da un approccio puramente teorico e arrivando con forza al pubblico, in particolar modo ad un pubblico di giovanissimi come quelli che hanno assistito al debutto di “Pane e Farina. I bambini non sprecano!” al Polo Ferrara di Milano di cui si può vedere il video qui. 150 bambini tra gli 8 e i 10 anni della scuola primaria di via Polesine, sita in zona 4, si sono emozionati, hanno riso e hanno riflettuto attraverso il lavoro di loro compagni, di poco più grandi, partecipando attivamente allo spettacolo, anche con domande finali poste direttamente ai piccoli attori.
La materialità dell’azione teatrale e l’efficacia con la quale il teatro riesce a veicolare messaggi e disegnare esperienze e percorsi è qualcosa che i bambini intuiscono meglio e prima dei grandi: nel caso specifico del nostro spettacolo, la manipolazione del cibo in scena, il contatto diretto con gli alimenti, ha permesso ai ragazzi di “fare propria” un’esperienza che altrimenti sarebbe stata solo parlata, discussa, analizzata, ma, inevitabilmente, non vissuta.
La trasposizione sul palco dei loro pensieri (loro le poesie recitate a inizio spettacolo, poesie sorprendentemente complesse e mature) e l’assimilazione di concetti attraverso la parola e il gesto teatrale, che danno peso e forma, hanno costruito uno spazio di pensiero e esperienza diretta che pensiamo siano preziosi sia livello formativo che artistico.
Seguendo i suggerimenti dei ragazzi, ora pensiamo a una grande spettacolo di strada dove la riflessione sullo spreco di cibo possa essere ulteriormente approfondita e arrivi a coinvolgere un pubblico ancora più vasto.
*foto di P. Sarzi-Braga