Indumenti usati: dopo la multa dell'Antitrust, Ama fa ricorso al Tar
Ama si difende dalla multa propinatagli dall'antitrust che accusa la municipalizzata di non essere stata chiara sulla destinazione finale degli indumenti usati conferiti nei cassonetti gialli
02 October, 2015
"Infine - sottolinea Ama in una nota - a Roma la raccolta di questa frazione di rifiuto, a differenza delle altre, non costa nulla al contribuente. La proprietà, la manutenzione e lo svuotamento dei contenitori gialli per la raccolta degli abiti scartati sono totalmente a carico dei soggetti privati affidatari del servizio (nel caso in questione consorzi di cooperative sociali formate in prevalenza da fasce svantaggiate di lavoratori) che in base alle norme nazionali sulla raccolta differenziata costituita da “rifiuti di abiti usati” (d. lgs 152/2006 e s.m.i.) selezionano, trattano e igienizzano a valle il materiale raccolto, in parte lo avviano nei canali del riuso (mercati dell’usato), in parte lo trasportano in impianti di recupero di materia (l’industria tessile che ne ricava pezzame o sottoprodotti) e infine avviano a smaltimento i rifiuti non recuperabili in impianti autorizzati."