Dall'Onu nuova bozza di accordo sul clima in vista della Cop 21
Il documento, che non ha valore ufficiale, si pone l'obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. La bozza sarà alla base dei colloqui intermedi a Bonn dal 19 al 23 ottobre
07 October, 2015
L'Onu ha preparato una nuova bozza di accordo sulla lotta al
riscaldamento globale, che dovrebbe essere firmato a Parigi il prossimo
dicembre alla conferenza internazionale sul clima Cop 21. La bozza è di
una ventina di pagine, molto più snella della precedente versione del
luglio scorso. Si pone l'obiettivo di contenere il riscaldamento globale
entro i due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Il documento -
che non ha però un valore ufficiale - chiarisce quali elementi faranno
parte di un accordo durevole giuridicamente vincolante e quali andranno
in un documento che potrà evolversi nel tempo. La prima parte comprende
un obiettivo globale a lungo termine sul picco o l'eliminazione graduale
delle emissioni di gas a effetto serra.
Stabilisce anche che i Paesi
dovrebbero presentare ogni cinque anni piani di taglio dell'anidride
carbonica, aumentando progressivamente i loro sforzi. Perdite e danni
provocati dagli impatti climatici, fra le principali preoccupazioni dei
paesi poveri, sono due aspetti riconosciuti nella bozza, ma i dettagli
sono lasciati al documento finale vincolante. Molte parti del testo
restano tra parentesi quadre, indicando che la precisa formulazione deve
ancora essere concordata. Le decisioni possono essere prese dai
negoziatori dei 195 Paesi coinvolti.
Sono 146 in totale i Paesi
che hanno presentato impegni di riduzione di CO2, pari all'87% del
totale delle emissioni di carbonio. Questa bozza sarà alla base dei
colloqui intermedi a Bonn dal 19 al 23 ottobre, l'ultima sessione di
negoziati prima della Cop 21 a Parigi. In una 'nota di scenario'
separata, i due co-presidenti della Cop 21, Ahmed Djoghlaf e Dan
Reifsnyder, indicano che vorrebbero mettere il testo della bozza su un
maxi schermo, in modo che i negoziatori possano analizzarlo riga per
riga. Questo favorirebbe i Paesi in via di sviluppo, che in precedenza
avevano lamentato la difficoltà di seguire i lavori.