Riscaldamento, termovalvole e contabilizzazione del calore. Il termine per adeguarsi alla legge non è così lontano
La scadenza per adeguarsi alla normativa europea è il 31 dicembre 2016 ma i lavori vanno eseguiti nei mesi in cui le caldaie sono spente, per cui chi non si fosse ancora adeguato avrà solo la prossima estate per fare i lavori
14 October, 2015
Per numerose province italiane giovedì 15 ottobre è la data in cui per legge è possibile accendere i riscaldamenti, con un massimo di consentito di 14 ore al giorno. Un limite che non si applica agli impianti dotati di dispositivi per la contabilizzazione del calore, che permettono di ripartire i consumi in modo puntuale tra le varie unità immobiliari e che sono previsti dalle direttiva europea 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Tuttavia nel paese tanti palazzi con riscaldamento centralizzato ne sono ancora privi, perché costruiti tempo fa con criteri lontani anni luce dagli attuali standard di risparmio energetico. L'Europa però non aspetterà ancora molto. La scadenza per adeguarsi alla normativa è il 31 dicembre 2016 e non prevede solamente l'obbligo della contabilizzazione del calore ma anche la termoregolazione, ovvero l'impostazione della temperatura desiderata in ogni locale grazie all'installazione delle valvole termostatiche. Bisogna considerare comunque che i lavori vanno eseguiti nei mesi in cui le caldaie sono spente, perché occorre svuotare l’intero impianto dall'acqua e smontare i termosifoni, per cui chi non si fosse ancora dato da fare finora avrà solo la prossima estate per eseguire i lavori di efficientamento. Dopo di che dal primo gennaio 2017 scatteranno le sanzioni, con multe tra 500 e 2.500 euro a carico dei condomini inadempienti.
La logica del provvedimento europeo, recepita in Italia dal decreto legislativo 102/2014 nazionale, è far pagare ad ogni proprietario o inquilino l’energia che effettivamente consuma nel proprio appartamento, abbandonando la vecchia ripartizione delle spese per il riscaldamento secondo i millesimi di proprietà. Stando alle stime fornite a Qualenergia lo scorso maggio dall’Ing. Alfredo Marrocchelli, che lavora presso il Centro ricerche Casaccia dell’Enea, il costo per adeguare ogni termosifone è nell’ordine di 80-100 euro e includono: il dispositivo per la contabilizzazione, la valvola termostatica, la nuova valvola d’uscita e il nuovo sfiato dell’aria, a cui vanno aggiunti dai due ai quattro euro l’anno, per la lettura dei consumi reali di ogni dispositivo e il calcolo dei costi da addebitare ai vari appartamenti. Con un intervento di questo tipo si calcola che il risparmio energetico rispetto alla situazione di partenza sia compreso tra il 15% e il 20%.
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