Catering di nozze: recuperare gli avanzi di cibo oggi si può
Sul palco di FeedingThe5000 Milano, i progetti concreti contro lo spreco di cibo: dai volontari che recuperano ai banchetti di nozze, a quelli che operano nei mercati rionali. I voti hanno premiato Recup, di Rebecca Zaccarini
18 October, 2015
di Stefano D'Adda
FeedingThe5000, il pranzo pubblico per 5mila persone cucinato con scarti alimentari ma che può essere “delicious” al palato, come ha più volte sottolineato il fondatore inglese
dell’iniziativa Tristram Stuart, è stato anche l’occasione per parlare di lotta allo spreco alimentare a 360 gradi. Si sono infatti alternati sul palco allestito in
Piazza Castello gli organizzatori inglesi di FeedBack,
rappresentanti del Comune di Milano e del Governo, esponenti di Onlus
ambientaliste italiane ed estere (come Matthias Meissner, responsabile dei progetti sul cibo del WWF di Berlino) e
soprattutto i giovani di alcuni progetti italiani concreti contro lo spreco
alimentare, che sono stati votati dai cittadini presenti.
Come il gruppo di www.senza-speco.it che, partendo dall'amara constatazione che lo spreco avvenga perché la nostra società non dà più importanza al cibo, propone un approccio integrale contro lo spreco alimentare. Dalla piattaforma web che permette a tutti i soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare di essere in contatto e vendere a prezzo scontato a privati e aziende o donare a enti caritatevoli i prodotti in eccedenza, ai progetti mirati per far incontrare domanda e offerta di prodotti agroalimentari invenduti e alla proposta di strumenti informativi e laboratori, workshop, seminari ed eventi per le scuole. Il progetto è stato presentato ai cittadini da Giulia Lombardo.
E’ poi stata la volta di EquoEvento, un’associazione attiva in Lombardia e Lazio e presentata in Piazza Castello dalla sua responsabile milanese Gaia Passi, che si prefigge di intervenire contro lo spreco e portare più solidarietà in un settore molto particolare: quello degli eventi. Come rilevano gli ultimi dati statistici, il settore degli eventi produce infatti scarti alimentari pari a circa il 10 per cento di quanto fornito, per un totale di 12,5 milioni di tonnellate di cibo non utilizzato soltanto in Europa, quantità in grado di sfamare annualmente circa 70mila persone. Puntando su catering e banchetti di matrimoni e convegni aziendali, Equoevento si è attrezzata per “intervenire” a “festa finita” e recuperare quello che spesso, in grandi quantità, rimane sui tavoli e ridistribuirlo a chi ne ha bisogno: case famiglia, enti caritatevoli, soggetti indigenti.
Il progetto che ha vinto sul palco di sabato è però Recup, un’idea di Rebecca Zaccarini e altri volontari che hanno trasformato il verbo francese “recuperare” in azione. Recup, che avevamo già conosciuto alla consultazione di associazioni e start-up per la Food Policy di Milano, presso la Fondazione Cariplo, è attivo nei mercati rionali di Milano, luoghi dove lo spreco di cibo si vede eccome. Partendo dal mercato di viale Papiniano, i ragazzi di Recup recuperano frutta e verdura dalle bancarelle a fine giornata e ridistribuiscono il cibo a chi ne ha bisogno. L’obiettivo non è solo recuperare qualcosa ancora mangiabile, ma anche creare relazioni sociali interculturali ed intergenerazionali, operando sui mercati di Milano.