Uber, Agcom: "Urgente regolamentare il servizio per ampliare l'offerta di mobilità"
L'Autorità chiede al legislatore di intervenire per garantire la concorrenza, la sicurezza stradale e l’incolumità dei passeggeri, ma anche per regolamentare piattaforme on line che connettono i passeggeri con autisti non professionisti
03 November, 2015
Nuova tappa della vicenda Uber in Italia. Il 2 novembre è stata resa pubblica la risposta che l’Autorità Garante per la concorrenza e per il mercato ha fornito il 29 settembre scorso alla richiesta di parere formulatale da Ministero dell’Interno.
Per quanto riguarda Uber pop, il servizio della multinazionale americana che mette in comunicazione autisti non professionisti e consumatori, l'Agcom dice in buona sostanza che si tratta di una novità che “fa bene al mercato”, come scrive Guido Scorza sul proprio blog del Fatto Quotidiano. “A seguito dell’ingresso nel nostro Paese di questa modalità di servizio – si legge nel documento dell'Authority - anche il tradizionale servizio radio-taxi si sta evolvendo verso l’adozione di strumenti tecnologici simili, a dimostrazione di come l’introduzione di queste nuove modalità di fruizione dei servizi di trasporto non di linea rappresenti un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore”.
L'Agcom sottolinea “con forza gli evidenti benefici concorrenziali e per i consumatori finali derivanti da una generale affermazione delle nuove piattaforme di comunicazione fra domanda e offerta di servizi di mobilità non di linea. L’utilizzo di questi strumenti, attraverso un più efficiente uso della capacità di offerta di servizi di mobilità presente in un dato contesto urbano, consente una maggiore facilità di fruizione del servizio di mobilità, una migliore copertura di una domanda spesso insoddisfatta, una conseguente riduzione dei costi per l’utenza, e nella misura in cui disincentiva l’uso del mezzo privato, un decongestionamento del traffico urbano con un miglioramento delle condizioni di offerta del servizio di trasporto pubblico di linea e di circolazione del traffico privato”.
Partendo dunque dalla tutela delle esigenze dei consumatori, ovvero dei cittadini, che hanno il diritto di muoversi alle migliori condizioni possibili e allo stesso tempo richiamandosi all'ordinanza con cui il Tribunale di Milano ha bloccato l'utilizzazione dell'App sul territorio nazionale, l’Authority “auspica l’adozione di una regolamentazione minima di questo tipo di servizi, alla luce dell’esigenza di contemperare interessi meritevoli di tutela: concorrenza, sicurezza stradale e incolumità dei passeggeri, anche definendo un terzo genere di fornitori di servizi di mobilità non di linea (in aggiunta ai taxi ed agli NCC), ovvero piattaforme on line che connettono i passeggeri con autisti non professionisti”.
Per quanto concerne Uber Black e Uber Van, i servizi di Uber che si avvalgono invece di conducenti con licenza, l’Autorità esclude che possano applicarsi le vecchie norme ancora in vigore che regolano gli Ncc: “Una piattaforma digitale che mette in collegamento tramite smartphone la domanda e l’offerta di servizi prestati da operatori Ncc non può infatti per definizione rispettare una norma che impone agli autisti l’acquisizione del servizio dalla rimessa e il ritorno in rimessa a fine viaggio. Seguendo un’interpretazione delle norme costituzionalmente orientata rispettosa del principio di libertà di iniziativa economica privata di cui all’articolo 41 della Costituzione, si ritiene che ai servizi che mettono in collegamento autisti professionisti dotati di autorizzazione Ncc da un lato e domanda di mobilità dall’altro non vadano applicati gli articoli 3 e 11 della legge 21/92”.
“L’auspicio è pertanto - conclude l'Agcom - che il legislatore intervenga con la massima sollecitudine al fine di regolamentare nel modo meno invasivo possibile queste nuove forme di trasporto non di linea, in modo da consentire un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore. Fino a tale momento, non può che ribadirsi la necessità di un’interpretazione delle norme costituzionalmente orientata con riferimento a UberBlack e UberVan e quanto appena rappresentato con riferimento a UberPop”.