Conai, la filiera del riciclo dei rifiuti di imballaggio al centro dell’economia circolare
Secondo i dati contenuti nell’aggiornamento del Report di Sostenibilità del Consorzio Nazionale Imballaggi, nel 2014 il recupero e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio ha prodotto benefici diretti per 891 milioni di euro
03 November, 2015
La costituzione di un’economia circolare virtuosa, in grado di generare sviluppo, opportunità d’impresa e di lavoro su scala nazionale. Di questo e altro si è parlato oggi nel corso degli Stati Generali della Green Economy 2015, che si stanno svolgendo a Rimini. Walter Facciotto, Direttore Generale CONAI, è intervenuto all’interno della Tavola Rotonda “La nuova economia dei rifiuti. Soluzioni industriali e prospettive verso l’economia circolare”, focalizzando l’attenzione sul ruolo dei sistemi collettivi nella transizione verso l’economia circolare.
CONAI, infatti, gioca un ruolo centrale in questo tipo di economia, garantendo da oltre 15 anni la valorizzazione e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio. Ne è tra i protagonisti più attivi, portando importanti benefici sociali, economici ed ambientali al Sistema Paese.
Secondo i dati del Report di Sostenibilità del Consorzio Nazionale Imballaggi, nel 2014 è stato recuperato il 77,7% degli imballaggi – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro – immessi al consumo, per un totale di 9,2 milioni di tonnellate di rifiuti. Di queste, 7,8 milioni sono state avviate a riciclo attraverso i Consorzi di Filiera, mentre 1,4 milioni di tonnellate sono state avviate a valorizzazione energetica.
L’impatto economico del recupero degli imballaggi è consistente: i benefici diretti nel 2014 generati dal Sistema Consortile sono stati pari a 891 milioni di euro, tra valore della materia prima seconda generata (355 milioni), valore economico dell’energia prodotta (51 milioni), e indotto economico generato dalla filiera (485 milioni). A questi si aggiungono ulteriori 102 milioni di euro di benefici indiretti, pari al valore economico della CO2 non emessa. I benefici complessivi sono ampiamente superiori ai costi sostenuti dal sistema, che nello stesso anno ammontano a 477 milioni di euro.
L’aggiornamento del Rapporto di Sostenibilità ha calcolato anche l’impatto sociale dell’industria del riciclo, laddove si contano 18mila addetti impiegati nella sola gestione dei rifiuti di imballaggio, di cui il 59% opera nei servizi di raccolta differenziata e il restante 41% nei servizi di preparazione al riciclo. Ampliando invece il perimetro anche all’industria del riciclo, gli occupati, secondo le ultime rilevazioni, salgono a circa 37.000 unità.
Notevoli sono anche i benefici ambientali derivanti dal riciclo e dalla valorizzazione degli imballaggi. Nel solo 2014 è stata evitata:
la produzione di 3,3 milioni di tonnellate di materia prima in crescita del 10% rispetto al 2013. In particolare, è stata risparmiata la produzione di nuova materia prima equivalente a 1,2 miliardi di bottiglie in vetro da 0,75 litri, di 300 milioni di risme di carta in formato A4, di 30 milioni di pallet in legno, di 8 miliardi di flaconi di detersivo in PET, di 1 miliardo di lattine da 33cl in alluminio, e dell’equivalente in peso di 665 Frecciarossa (ETR 1000) per l’acciaio.
la generazione di ben 18 TWh (un terawattora è pari ad 1 miliardo di kwh) di energia primaria, cui si aggiunge la produzione di energia elettrica e termica generata dalla valorizzazione degli imballaggi (0,6 TWh)
l’emissione di oltre 3,5 milioni di tonnellate equivalenti di CO2, l’equivalente di quanto prodotto in un anno da quasi 500mila autovetture con una percorrenza media di 30.000 chilometri.
“Il riciclo dei materiali rappresenta l’aspetto fondamentale dell’economia circolare e la base della green economy - ha commentato Walter Facciotto, Direttore Generale di CONAI - Gli Stati Generali della Green Economy sono un momento stimolante di confronto tra i principali operatori per fare il punto della situazione attuale, evidenziare i progressi compiuti e definire gli obiettivi e le strategie future per consolidare ulteriormente l’economia circolare in Italia”.