Sullo schermo il caso Acna
Cinemambiente, la giuria sceglie il film di Montano. Nel concorso internazionale vince "Stand Van De Maan" dell´olandese Halmrich
06 October, 2005
CLARA CAROLI
«Un apprezzabile documento di denuncia per una vicenda nazionale che ha visto contrapporsi gli interessi economici del lavoro e quelli della salute e dell´ambiente». Con questa motivazione la giuria di Legambiente ha premiato ieri Il Caso Acna-Storie di lotte e ordinari inquinamenti del regista torinese Fulvio Montano, alla chiusura dell´ottavo Festival Cinemambiente. Il film di Montano, classe ‘73, laureato al Dams, in concorso nella sezione Cinema Italiano, ricostruisce la storia della fabbrica di Cengio, nelle Langhe, che per decenni ha scaricato veleni nel fiume Bormida e rievoca un momento fondamentale nel percorso di formazione di una coscienza ecologica in Piemonte.
Il Festival, che quest´anno ha avuto come tema principale l´Africa ma che ha risollevato e denunciato casi di svariati drammi ambientali, è stato vinto nella sezione principale, il Concorso internazionale documentari, dal film olandese Stand Van De Maan (La forma della Luna) di Leonard Retel Halmrich che ha affrontato il delicato tema dei conflitti etico-religiosi nell´Indonesia contemporanea. L´autore si aggiudica 5mila euro dello sponsor Asja, azienda produttrice di energia verde. Menzione speciale al britannico Conflict tiger di Sasha Snow, storia di malessere esistenziale tra uomini e animali. La giuria della Consulta provinciale degli studenti ha premiato invece con 1.500 euro Acampamento de desminagem di Licinio Azevedo, del Mozambico, sulla vita quotidiana degli sminatori. Il primo premio della sezione Cinema Italiano (altri 5mila euro, dall´Arpa regionale) è andato a Cardilli addolorati dei campani Carlo Luglio e Romano Montesarchio, documentario umanista sulla realtà tra crudezza e poesia del Sud d´Italia, «una piccola storia napoletana» come si legge nelle note della giuria. Il secondo premio, offerto da Over, è stato consegnato al regista siciliano Salvo Cuccia per Detour De Seta, viaggio attraverso il cinema di Vittorio De Seta. A vincere nella sezione internazionale Cortometraggi è stato The Kitchen della francese Alice Winocour, aragoste fatte a pezzi e cotte vive nell´olio bollente, «racconto inquietante ambiguo, nella tradizione del cinema della crudeltà». Menzione per Heterogenic di Raimondo Della Calce, Fabio e Primo Dreossi (torinese) e Antonio Calò, film animato sulle peripezie di un seme transgenico creato da uno scienziato pazzo.