Torna Malasosta: "L’inciviltà stradale in competizione fra le vie di Torino"
Dodici vie assediate dalla Malasosta in gara fra loro. Insicurezza, viabilità ridotta, mezzi pubblici bloccati e milioni di euro non percepiti dal Comune. L'impunità è ormai la regola. Qual è la strada peggiore di Torino?
03 December, 2015
Malasosta torna a mettere in luce la situazione del parcheggio selvaggio nelle vie di Torino. Ad un anno dal primo esperimento su via Vanchiglia, in cui venne mostrato in un video che le multe non date in un solo isolato della strada valgono più di 2 milioni l'anno, il collettivo anonimo allarga il proprio sguardo a tutta la città attraverso una vasta
raccolta dati "per dare vita ad una vera sfida di inciviltà fra le vie
di Torino".
"Qual è
la strada peggiore di Torino?" - si chiedono gli attivisti - "Quanti e quali introiti non vengono
percepiti dal Comune, che quindi non può veicolarli a favore della
collettività? Doppia e tripla fila, sosta
su strisce pedonali, su fermate dell'autobus, su marciapiedi, in aree
pedonali, su posti riservati ai disabili. Sono
stati effettuati monitoraggi per 12 ore, in un solo giorno, per
ciascuna delle 12 vie. La modalità empirica porta risultati ipotetici
che tuttavia rappresentano un valore standard che potrebbe essere
verificato ogni giorno". http://bit.ly/contest-inciviltà-Torino (link al pdf con il contest)
"I risultati sono sbalorditivi" scrive Malasosta. "Se venissero effettuati i controlli 12 volte al giorno, per 250 giorni, in Via Genova, le auto in sosta vietata sarebbero circa 95.000. In Via Madama Cristina, alle 17.00, le auto contemporaneamente in Malasosta sono addirittura 77. In Via Cibrario c'è un auto in divieto ogni 42 metri, considerando gli incroci. Sempre in via Genova, con solo 12 passaggi di controllo in un giorno, si otterrebbe un introito di circa 18.000€, considerando la multa più bassa come standard (41€). In un anno, Corso Giulio Cesare, consentirebbe al Comune di assicurarsi 3.8 mln di € e in Via Nicola Fabrizi addirittura 5 mln. L'analisi
- inoltre - non ha preso in considerazione vaste aree in cui la
malasosta rappresenta un problema quotidiano e di vastissima portata,
come P.za Santa Giulia, l'area pedonale di via di Nanni, Corso Vittorio
Emanuele..."
La malasosta è un atto di prepotenza e di incivilità le cui conseguenze rappresentano un enorme costo sociale ed economico che paga tutta la collettività.
Chi non interviene per reprimere la malasosta la incentiva e la legittima. Chi tollera l'illegalità stradale umilia chi rispetta e regole. Sanzionare la malasosta non è solo un dovere civico e un lungimirante strumento educativo, ma permetterebbe di recuperare importanti risorse da reinvestire sulle nostre strade, per rendere sempre più bella, sicura la Città.
L'uso illegale e non sanzionato regala inoltre al mezzo privato un vantaggio competitivo incolmabile nei confronti delle altre modalità di trasporto, come il servizio di trasporto pubblico che è il primo che ne subisce il sopruso. Non fermare chi si comporta in modo incivile equivale inoltre a colpire duramente i cittadini che, per necessità o per scelta, adottano modalità di spostamento urbano più sostenibili o che semplicemente rispettano le regole".